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È irpina l’azienda che produrrà i superfrigoriferi per conservare il vaccino anti-Covid

Su La Stampa. Si chiama Desmon, è gestita dai fratelli De Santis. Forniranno, a regime, dai 50 ai 100 pezzi al giorno. Potranno mantenere la temperatura a meno 70 gradi anche senza energia elettrica per 40 ore di seguito 

È irpina l’azienda che produrrà i superfrigoriferi per conservare il vaccino anti-Covid

Nella zona industriale di Nusco, in provincia di Avellino, c’è un’azienda pronta a produrre e distribuire in tutto il mondo i superfrigoriferi necessari a conservare i vaccini a temperature comprese tra i -60 e i -86 gradi. Come quello della Pfizer. E’ la Desmon, fa parte del gruppo statunitense The Middleby Corp, ma è irpina fino al midollo, scrive La Stampa.

Uno stabilimento di 25mila metri quadrati presieduto dall’inizio degli anni Novanta da Corrado De Santis, che lo gestisce insieme al fratello Ciriaco. Da allora l’azienda ha conquistato mercati, realizzato joint venture in tutto il mondo e ricevuto offerte di acquisto da parte dei migliori nomi del settore. Hanno ceduto soltanto al Middleby Corp, sei anni fa.

«Ci permettono di gestire l’attività in totale autonomia come se fosse ancora l’azienda di famiglia con cui abbiamo iniziato».

Sono pronti a produrre il superfrigorifero necessario per i vaccini.

«Avevamo un prodotto realizzato sei anni prima per garantire la conservazione del pesce per cinque giorni sulle barche da pesca. Ci abbiamo lavorato per adattarlo alle nuove richieste e a gennaio saremo pronti per la commercializzazione».

I loro ultracongelatori potranno conservare 5mila dosi di vaccino che saranno destinati alle case farmaceutiche, ad ospedali, aziende sanitarie, istituti di ricerca e farmacie.

Dagli Stati Uniti hanno chiesto 2500 pezzi, Francia e Arabia Saudita altri mille ciascuna. Altre richieste arriveranno, forse, dall’Italia. I De Santis hanno già un piano per fabbricarne, a regime, dai 50 ai 100 pezzi al giorno. Cifre enormi, scrive La Stampa, visto che la produzione normale di altre aziende è sui 100-300 pezzi l’anno.

Per arrivare al risultato, sarà allestita una nuova linea produttiva e raddoppiato il numero di addetti assunti.

Per quanto riguarda il trasporto, De Santis spiega:

«Si trattava di assicurare qualcosa di più sicuro e moderno delle scatole di cartone e del ghiaccio secco utilizzati attualmente. Abbiamo sviluppato un prodotto che mantiene la temperatura a meno 70 gradi anche senza energia elettrica per 40 ore di seguito in modo da evitare i rischi di perdita di efficacia legati a sbalzi di temperatura durante il trasporto».

 

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