Damiani il procuratore che scrive libri d’arte: “Liedholm mi fece conoscere il taglio di Fontana”

È un collezionista, Repubblica lo ha intervistato: “I calciatori preferiscono le automobili. Oggi è tutto business. Sia nell’arte che nel calcio”

Oscar Damiani

Oscar Damiani ha girato la Serie A per un ventennio, tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta. Ha vestito le maglie di Inter, Vicenza, Napoli, Juventus, Genoa, Milan, Parma e Lazio. Dopo il ritiro è diventato un rinomato procuratore sportivo. A Napoli venne subissato di insulti perché ammise di non conoscere Demme.

La costante di tutti questi anni è stata l’arte e a 70 anni ha firmato il suo primo libro sulle opere della sua collezione, “L’arte nel pallone” si chiama. In un’intervista a Robinson, il settimanale di Repubblica, ha raccontato la sua passione.

Ho sempre fatto le mie scelte solo per il piacere personale, mai pensando al futuro. Ho vissuto di emozioni, senza fare calcoli. Negli anni ‘70 giravo in pelliccia di lupo, con i pantaloni infilati negli stivali. Mi piaceva avere uno stile e così ho fatto con l’arte, formandomi da solo, studiando e fidandomi dei consigli di grandi galleristi.

Ci sono alcuni giocatori collezionisti. Ma, di norma, preferiscono una bella macchina. L’arte deve essere una passione come l’ho vissuta io. Oggi è tutto business. Sia nell’arte che nel calcio. E addio sentimento. Quarant’anni fa era diverso.

Fra tutti i monocromi rossi, quale preferisce?

Quello di Spalletti si chiama Rosso Napoli, mi ricorda i miei quattro anni nel Napoli e i colori dei tramonti sul golfo. C’è sempre una memoria personale in ogni pezzo che ho raccolto.

E l’opera più bella?

Il taglio di Fontana. L’allenatore Nils Liedholm me lo fece scoprire. A chi mi chiede cosa voglia dire un “taglio” rispondo che è emozione pura e che questo artista, prima di tagliare la tela, modellava la ceramica con un talento raro.

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