Al Giornale: «Pantani non è un incubo, ma un brutto sogno. Purtroppo ci si sveglia e la realtà è ancora dura da accettare. Marco mi ha regalato emozioni uniche»
Il Giornale ha pubblicato oggi una lunga intervista a Davide Cassani, ex corridore professionista, commentatore televisivo per diciotto anni e dal gennaio 2014 Ct della nazionale, che ha da poco compiuto 60 anni. Cassani racconta della sua immortale passione per la bici, per il suo compleanno si è regalato un giro di 60 km, ma anche dei suoi incubi notturni
«Tutto nasce da un brutto incidente del 1973. Papà trasportava con il suo camion vino in giro per tutta Italia ed ebbe un solo incidente nella sua vita: c’ero anch’io. Avevo solo 12 anni e facemmo un frontale con un’auto. Io stavo dormendo e mi svegliai di soprassalto: da quel giorno, tutte le notti, ho gli incubi. Chieda a Maurizio (Fondriest, ndr) quando lo buttai giù dal letto in piena notte alla vigilia del mondiale del ’93. In preda agli incubi stavo sognando che il soffitto stava crollando sulla sua testa, così nel sonno mi sono alzato di scatto e l’ho buttato giù dal letto per salvarlo».
Incubi di vita ma anche di sport, Marco Pantani
«Quello non è un incubo, è un brutto sogno. Purtroppo ci si sveglia e la realtà è ancora dura da accettare. Marco mi ha regalato emozioni uniche, per questo abbiamo acquistato all’asta una sua bicicletta (66mila euro, ndr), che il 13 gennaio, giorno del suo compleanno, andremo a donare a mamma Tonina e papà Paolo, affinché possa essere esposta e custodita al Museo di Cesenatico»
Da buon ottimista vede il bicchiere mezzo pieno e spiega che per il ciclismo il 2020 è stato meno disastroso che per altri sport perché si è riusciti a disputare quasi tutte le competizioni. Poi si sofferma su Ganna, definendolo “l’uomo dell’anno”. Ganna può arrivare in alto
«Io gli auguro di poter ripercorrere una carriera alla Fabian Cancellara: sarebbe già tanta roba».