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Una settimana prima di morire Maradona è caduto battendo la testa ma non è stato curato

Lo dichiara il legale dell’infermiera. Diego avrebbe accusato alcune anomalie cardiache su cui non sono stati disposti accertamenti. Inevase le raccomandazioni di cura della psichiatra. E’ giallo sul litigio con il medico Luque

Una settimana prima di morire Maradona è caduto battendo la testa ma non è stato curato

Le ore precedenti la morte di Maradona sono ancora avvolte nel mistero. Il Clarìn riporta le testimonianze del personale medico che lo assisteva, in particolare dell’infermiera Gisela, che nei giorni scorsi ha confessato di essere stata costretta a mentire sul fatto di aver controllato Diego alle 7.30 del mattino. Secondo quanto dichiara, Maradona sarebbe caduto battendo la testa e non sarebbe stato sottoposto ad esami per valutare eventuali danni. Nonostante il Pibe de Oro fosse reduce proprio da un’operazione alla testa.

Il legale dell’infermiera, Rodolfo Baquè, dichiara:

“Maradona è caduto una settimana prima del decesso e ha preso una forte botta alla testa, peccato che non abbiano pensato di fargli una risonanza magnetica o una tomografia. Niente di niente”.

Non solo. Racconta anche che, dopo le dimissioni dall’ospedale, Maradona avrebbe accusato alcune anomalie cardiache e neanche su queste sarebbero stati decretati degli accertamenti. Dichiara:

“Hanno solo pensato a curare la dipendenza dall’alcol, dimenticandosi di avere a che fare con un paziente cardiopatico che invece avrebbe avuto bisogno di assistenza da parte di personale medico specializzato”.

Nello specifico, Diego sarebbe arrivato

ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni”.

Il suo corpo

”inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto”.

E’ poi giallo attorno ad una accesa lite tra Diego e il suo medico, Leopoldo Luque. Secondo quanto raccontano il nipote di Maradona, Johnny, e la cuoca che viveva con Diego, il litigio sarebbe avvenuto il 19 novembre e Diego avrebbe anche sferrato un pugno al medico, prima di cacciarlo di casa.

Per questo motivo, gli inquirenti hanno avviato un supplemento di indagini sul medico e sulle sue eventuali responsabilità nella morte del Pibe de Oro.

Per ora non ci sono accuse formali. Luque oggi ha incontrato spontaneamente gli inquirenti per raccontare la sua versione.

Accanto a Maradona, nelle sue ultime ore di vita, non c’era personale specializzato, ma solo tre infermieri che si alternavano in turni da otto ore. Nonostante la psichiatra Agustina Cosachov avesse predisposto una diversa attenzione nei suoi confronti. Non c’erano nemmeno, come invece aveva chiesto la dottoressa, attrezzature per analisi specifiche e la presenza fissa di un’ambulanza davanti all’abitazione di Maradona.

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