Il Ceinge: «Un bambino mandato a scuola sulla base di un test antigenico è un’arma impropria»

A Repubblica Napoli: «I test antigenici non sono sicuri. La loro sensibilità è insufficiente soprattutto nei casi dei non sintomatici».

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Repubblica Napoli intervista Giuseppe Castaldo, responsabile della Diagnostica molecolare del Ceinge. Si esprime sui test antigenici che fanno parte dello screening che ha avviato il presidente De Luca per il rientro a scuola, il 23 novembre. Non li considera sicuri.

«I test antigenici, che fanno parte di un pacchetto di test genericamente definiti rapidi, non sono sicuri. Noi siamo molto perplessi circa la loro efficacia. Se il rientro a scuola si baserà sui risultati dei test antigenici c’è il rischio che si faccia un cattivo servizio ai cittadini. Sulla base del solo test antigenico io non manderei mio figlio a scuola, se ne avessi uno in età scolare e temessi che un suo compagno di classe è positivo».

Si tratta di test poco sensibili, spiega.

«Questo tipo di analisi non ha sufficiente sensibilità. Nel migliore dei casi individua 50 positivi su 100, anche in base alla carica virale del paziente. La sensibilità dei test antigenici è insufficiente soprattutto nei casi dei non sintomatici. E non lo sosteniamo solo noi, ma tanta parte della comunità scientifica internazionale».

Chiarisce ancora meglio:

«Un bambino mandato a scuola basandosi esclusivamente sull’esito del test antigenico è un’arma impropria».

E lo stesso vale per insegnanti e personale scolastico. L’unico test valido è il tampone molecolare.

 

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