“I giocatori della Juve si lamentano, Pirlo non dà indicazioni tattiche né alla squadra né ai singoli”

Il Corsera: “è finita la luna di miele. Con quei punti persi, Sarri sarebbe stato esonerato. Le idee di Pirlo piacciono ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra”

pirlo

Il Corriere della sera pubblica un articolo che non omette nulla sul rapporto tra Pirlo e la Juventus, e i suoi giocatori. E scrive chiaro e tondo che 2la luna di miele tra Andrea Pirlo e la sua squadra è finita ed è costata un discreto gruzzolo di punti”.

Gli alibi — tempi ristretti, nessun ritiro e zero amichevoli, inesperienza assoluta — sono ormai esauriti, un po’ per tutti. I 6 punti lasciati per strada con Crotone, Verona e Benevento, oltre ai 4 persi all’Olimpico contro le due romane sarebbero costati un processo ad Allegri e una sentenza definitiva a Sarri.

Con Pirlo — il «predestinato»,

qualche dubbio comincia ad emergere su questi primi tre mesi di lavoro, che hanno portato 6 punti in meno rispetto al 2019 e 6 lunghezze di distacco dal Milan: troppe dopo 9 gare per non pensare a qualche difetto strutturale di macchina e piloti.

Pirlo viene accusato di eccessivo distacco:

L’espressione attonita di Pirlo di fronte all’amico e collega (Pippo Inzaghi) che invade l’area tecnica juventina in piena trance agonistica, può essere un punto di partenza per un’altra domanda: Pirlo ha davvero capito cosa vuol dire guidare il gruppo, nei momenti topici?

Il problema di partenza, secondo le impressioni di alcuni giocatori juventini, è comunicativo, un po’ come era stato con Sarri: Pirlo non parla molto di tattica e di campo alla squadra e nemmeno ai singoli. La maggior parte del lavoro è nelle mani di Tudor, il suo vice. Mentre l’altro collaboratore Baronio si fa sentire molto durante le partite. Le idee di Pirlo di un calcio propositivo e moderno, piacciono al gruppo, perché implicano un cambio di mentalità: la squadra su questo è ricettiva e ben disposta. Ma tra teoria e pratica del calcio «liquido», di cui Andrea parla nella sua tesi di Coverciano, rischia di esserci uno stacco forte: anche le piccole squadre aggrediscono la Juve in mezzo al campo o in fascia, riuscendo a limitarla o a colpirla.

Dybala e Kulusevski ad esempio non hanno sempre ben chiaro cosa voglia da loro l’allenatore, sul piano tattico. Lo stesso alcuni centrocampisti, specie nella fase di non possesso.

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