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Ferrara: «Ho amato Diego per 30 anni. Avrebbe riconosciuto la mia voce nel trambusto della folla»

A Repubblica: «Quando doveva dirti che avevi sbagliato qualcosa aspettava che lo spogliatoio si svuotasse, ti prendeva da parte e ti spiegava. Nella mia vita, è stato una presenza immensa»

Ferrara: «Ho amato Diego per 30 anni. Avrebbe riconosciuto la mia voce nel trambusto della folla»
Ciro Ferrara segnò il gol del 2-1 a Stoccarda nella gara di ritorno della finale di Coppa Uefa 1989

Ciro Ferrara racconta il suo rapporto con Maradona in un’intervista a Repubblica. Parla di amore.

«Ho cominciato ad amare Maradona quando avevo diciassette anni, giocavo nel Napoli e gli davo del lei. E ho continuato per trent’anni. Bellissimi. Perché non c’erano distanze, non c’erano oceani tra noi. L’ho stimato, l’ho conosciuto credo come pochi ma amato come tantissimi: era impossibile non farlo. Per la sua profonda, straripante umanità. Per la vicinanza con tutti. Era un dio, ma nessuno è stato più umano di lui. Mai una volta l’ho visto salire sul piedistallo, essere superbo. Quando doveva dirti che avevi sbagliato un pallone, un passaggio, una giocata, aspettava che lo spogliatoio si svuotasse, ti prendeva da parte e ti spiegava. Nella mia vita, Diego è stato una presenza immensa».

Parla della grande generosità di Diego.

«Un generoso nato. Una persona che si dava senza risparmio, ogni giorno e a tutti. Se lo avessero circondato in duecento, e se avesse sentito in quel trambusto la mia voce, lui si sarebbe fatto largo per venirmi ad abbracciare. Ecco chi era. Tutta vita, e basta».

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