Alla Gazzetta: «Deve fare ancora esperienza, gli auguro tanta fortuna. Qui non è certo facile sopportare la pressione. Solo Insigne può essere determinante, nel Napoli»
La Gazzetta dello Sport intervista Nando De Napoli, ex azzurro del Napoli, dove ha giocato per sei stagioni, negli anni ’80. Con la squadra partenopea vinse la Coppa Uefa, nel 1989, a Stoccarda. Parla della squadra di Gattuso.
«E’ una squadra che lotta, come il suo allenatore. Gattuso sta insegnando cose positive, sicuramente potrà arrivare a giocarsela fino in fondo. E questo discorso vale anche per lo scudetto. Per me, soltanto la Juventus è più forte del Napoli. Il Milan, invece, è partito forte e ha il morale alle stelle, mentre l’Inter la ritengo una squadra normale».
Su Gattuso:
«Mi piace, perché quello che pensa dice, è schietto. Sa fare autocritica e in questo mondo non sempre si ha tanta umiltà. Non so ancora se sia l’allenatore giusto per portare il Napoli allo scudetto, secondo me deve fare ancora esperienza, gli auguro tanta fortuna, per se stesso e per il club. Qui non è certo facile sopportare la pressione dell’ambiente, ma lui ha carattere».
Secondo De Napoli, chi può davvero fare la differenza, nel Napoli, è Insigne.
«Credo che a parte Lorenzo Insigne non ci sia nessun altro che possa essere determinante. Da napoletano, però, lui deve dare qualcosa in più, forse non ha ancora preso al 100 per cento la squadra per mano. Ma, adesso, ha l’età per farlo».
E su Maradona, operato al cervello ieri:
«Provo un grande dispiacere, spero che Diego si riprenda presto. Sono lontano da lui, vorrei stare vicino al suo letto solo per farmi vedere pochi minuti. Per dirgli quanto gli voglio bene e quanto tutta Napoli gliene vuole. E’ stato ed è una persona buona e questo non lo dimenticherò mai. E’ triste vederlo in questo stato, lui era un leone in campo, anche durante gli allenamenti. Non riesco proprio a immaginarlo debole e a letto. Io sono abituato alla sua carica, ai suoi incitamenti durante gli allenamenti. Forza Diego, non mollare».