Dalla Palma: «La bellezza è luccicanza, è il dolore che ti brilla negli occhi e non ti sconfigge»

Al CorSera: «Ho molto peccato. Ho messo il sesso come primo valore, sbagliando. Sono stato un erotomane dai 24 ai 40 anni, ma nessuno può pensare di rovinarmi: sono stato solo con adulti consenzienti».

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Il Corriere della Sera intervista Diego Dalla Palma. Da poco ha compiuto 70 anni. Fa un bilancio della sua vita e della sua carriera di truccatore. Racconta di averne truccate circa 30mila, tra attrici, cantanti e donne comuni.

Parla del suo concetto di bellezza.

«La bellezza è intraprendenza: è scegliere qualcosa che ci appartiene e ci distingue. Aggiungo: la bellezza è luccicanza, è il dolore che ti brilla negli occhi e non ti sconfigge. Frida Kahlo, Maria Callas, Edith Piaf… le icone sono passate da quel dolore».

Figlio di pastori, spiega come è diventato truccatore.

«Disegnavo sempre visi dalle labbra pittate e l’insegnante di disegno capì quant’ero tormentato e che vita terribile avrei avuto senza l’arte. Ero gracile, effeminato, sensibile e perciò pesantemente bullizzato. Se non fossi andato via, mi sarei ucciso. Però, chi mi ha fatto male non sa che mi ha scatenato il motore della personalità. Sono andato via per non morire e perché mia madre voleva che facessi ciò che lei non aveva potuto fare. Insomma, fui mandato a una scuola d’arte a Venezia con convitto dai preti. È stata la mia salvezza, ma lì ho avuto le attenzioni di un prete di 120 chili, padre Ugo. Eppure, non provo rancore. Prima di morire, mi chiamò e mi chiese: Dieghino, mi vuoi bene? Gli risposi di sì. Mi dissi: lascialo andare in pace».

Aveva quasi 15 anni, all’epoca.

«Ma non la vivevo tanto come una violenza. Pensavo: sto qua, vado a scuola, qualcosa devo restituire».

Confessa:

«Ho molto peccato. Ho messo il sesso come primo valore, sbagliando. L’ho praticato anche con più persone insieme. E coi tradimenti ho rovinato gli amori».

Continua:

«Sono stato un erotomane dai 24 ai 40 anni, ma nessuno può pensare di rovinarmi: sono stato solo con adulti consenzienti».

Dalla Palma dà alcune definizioni delle donne che ha truccato. Associa Monica Vitti alla modernità, la Magnani all’impulso. Su Mariangela Melato dice:

«Mi ha insegnato che è più straordinaria una vita imperfetta che una perfetta».

 

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