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Bianchi: «Ogni volta che aveva la palla avevo la sensazione di assistere a qualcosa di perfetto, unico e irripetibile»

L’ex allenatore ricorda Maradona sulla Gazzetta dello Sport: «Da tecnico freddo e impassibile evitavo di manifestare il mio stupore davanti a tutti. Ma mi gustavo ogni suo singolo gesto»

Bianchi: «Ogni volta che aveva la palla avevo la sensazione di assistere a qualcosa di perfetto, unico e irripetibile»
A caldo non era riuscito a trovare le parole per commentare la scomparsa di Maradona, ma oggi sulla Gazzetta dello Sport Ottavio Bianchi ricorda gli anni trascorsi con Diego

«Come davanti a un quadro di Picasso o alle grandi opere degli espressionisti che ho sempre amato. Lo guardavo inebriato e ogni volta che aveva la palla tra i piedi avevo la sensazione di assistere a qualcosa di perfetto, unico e irripetibile. Ho avuto un enorme privilegio, assistere ogni giorno alla realizzazione dei suoi capolavori: perché le prodezze che tutti ricordano, le sue punizioni impossibili, i gol da centrocampo, le serpentine, le acrobazie, io le ho viste replicate dal vivo milioni di volte. Ogni giorno, in ogni allenamento Diego regalava quelle prodezze con la semplicità  e la naturalezza di chi è baciato dalla grazia. Lo osservavo e dentro di me applaudivo e mi chiedevo come fosse possibile. Da tecnico freddo e impassibile evitavo di manifestare il mio stupore davanti a tutti. Ma mi gustavo ogni suo singolo gesto. Arte pura»

 

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