ilNapolista

Bakayoko in prestito vale più dei 30 milioni spesi per Demme e Lobotka

Le conseguenze di un mercato last minute nonostante fosse chiaro da mesi che la convivenza tra Osimhen e Mertens sarebbe passata per il 4-2-3-1

Bakayoko in prestito vale più dei 30 milioni spesi per Demme e Lobotka

Il rinnovo di contratto di Mertens e l’idea di acquistare Victor Osimhen si sono materializzate entrambe nel mese di giugno. Il Napoli, dunque, già cinque mesi fa aveva quantomeno pensato alla loro coesistenza. D’altronde, uno è il miglior marcatore del club e l’altro ne è l’acquisto più costoso della storia. La formula ideale per schierarli insieme era il 4-2-3-1, che è parsa anche la soluzione più logica in termini numerici ma meno in quelli pratici. Perché in rosa non erano presenti due mediani in grado di interpretare nel modo migliore il ruolo.

Eppure, i mesi sono trascorsi. Le carenze strutturali del 4-3-3 sono parse sempre più evidenti, quasi di pari passo con le difficoltà crescenti di Demme, che aveva perso lo stato di grazia di uomo d’ordine che si era guadagnato dopo le prime prestazioni. È stato ceduto Allan, che nell’ultimo periodo napoletano era stato già considerato un esubero. Si sono valutati soluzioni non favorevoli nell’immediato, come Vecino. Poi, a fine mercato, quindi a inizio ottobre, è arrivato Tiemoué Bakayoko. Che in realtà si poteva raggiungere molto prima, per una serie di fattori: la volontà unanime del Chelsea e del giocatore di separarsi, la presenza di Gattuso, la disponibilità dei Blues di trattare un prestito.

Ad onor del vero, gli inglesi non avrebbero mai optato per un trasferimento a titolo temporaneo, ma al tempo stesso nessuno degli interessati (tipo il Milan) era disposto ad accettare formule più onerose e vincolanti. Tuttavia, fin dal primo istante, il giocatore arrivato in prestito negli ultimi giorni di mercato è diventato non solo il titolare inamovibile ma anche la figura chiave per dare equilibrio ad un assetto di gioco che sembra inimmaginabile senza di lui.

La partita di ieri è stata l’ennesima dimostrazione di questo stato di cose. Nonostante le condizioni precarie, vista la sindrome influenzale che l’ha debilitato negli scorsi giorni, Gattuso ha voluto schierarlo a tutti i costi per mantenere un assetto così offensivo, anche senza Osimhen. Quando forse sarebbe stato più consigliabile un ritorno al vecchio 4-3-3 con Mertens al centro dell’attacco. Si sarebbe compresa la necessità della scelta e la prudenza sarebbe stata giustificata dall’avversario. Che non sarà la Juve o l’Inter ma è la prima del campionato con merito dopo otto giornate.

Le difficoltà di Bakayoko sono state evidenti. È un giocatore che ha bisogno di una condizione brillante, di essere tonico, per esaltare un calcio basato sugli strappi e sul fisico. Era chiaro che non fosse così. Ha rimediato due gialli ingenui e mancherà contro la Roma. Senza il francese, c’è la curiosità di vedere la sostenibilità di un centrocampo a due contro un avversario di spessore. I giallorossi, tra le squadre più in forma della Serie A, saranno il banco di prova ideale per testare l’affidabilità di alcuni elementi della rosa, per i quali lo scorso gennaio sono stati compiuti investimenti importanti, come Demme e Lobotka. E capire se effettivamente la rosa del Napoli è così profonda anche nella realtà dei fatti e nella mente del suo allenatore.

ilnapolista © riproduzione riservata