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Tassotti: “Il naso rotto di Luis Enrique per me è stato un disastro. L’ho pagato carissimo”

Ora ha 60 anni ed è il secondo di Shevchenko nell’Ucraina, domani ritrova lo spagnolo che colpì a USA 94. Fu la prima “prova tv” del calcio

Tassotti: “Il naso rotto di Luis Enrique per me è stato un disastro. L’ho pagato carissimo”

La fotografia di Luis Enrique con il naso rotto e la maglietta bianca insanguinata ha 26 anni. Mauro Tassotti ha chiesto scusa svariate volte: nell’immediato, era il 1994, e più volte in seguito. Quella gomitata gli costò 8 giornate di squalifica, la Nazionale, il prosieguo del Mondiale. Indimenticabile. Fu la prima volta che utilizzarono le riprese televisive per determinare la squalifica di un calciatore, la prima “prova tv” della storia del calcio.

Ora Tassotti ha 60 anni ed è il braccio destro di Shevchenko nella nazionale ucraina che domani affronterà la Spagna a Kiev, in Nations League. Incontrerà di nuovo Luis Enrique.

Col tecnico spagnolo ha già fatto pace da un po’. E alla fine – dice in un’intervista a El Pais – è lui che ha pagato per quell’episodio, tantissimo, forse troppo.

“Ora ci salutiamo. Lo avevamo già fatto all’Olimpico di Roma, quando lui allenava lì e io ero assistente di Allegri con il Milan. Quel giorno è venuto a trovarmi, mi ha stretto la mano … Il tempo passa. Io sono già nonno. Stavamo solo giocando a pallone. Ho allungato il braccio perché mi sentivo afferrato. Ho sbagliato e me ne sono pentito. Non l’ho mai negato. Non ho mai nascosto la mia responsabilità. Mi scuso di nuovo. Capisco anche che all’inizio non volesse accettare le mie scuse. Ma per me è stato un disastro. Avrei avuto l’opportunità di giocare una semifinale e una finale di un Mondiale a 34 anni. Ma ho sbagliato e il destino mi ha fatto pagare per questo. Nella carriera di un giocatore ci sono momenti belli e momenti meno belli e tutti devono essere accettati. Soprattutto quando la colpa è tua. Ho sempre sostenuto che fosse un gesto istintivo, che non era mia intenzione rompergli il naso. Non c’era nulla di premeditato. Non avevo niente contro di lui. Il problema fu che si ruppe il naso. Se non si fosse rotto, non sarebbe successo niente”.

 

 

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