“Milik non ha detto no alla Fiorentina, ha detto no al mercato”. 

Il ds della Fiorentina Daniele Pradè conferma la rottura totale tra il Napoli e Milik. L’attaccante polacco ha deciso di rinunciare ad un’offerta molto conveniente (aumento di stipendio e probabile posto da titolare in una squadra comunque di prospettiva) pur di restare a Napoli da separato in casa, per poi liberarsi a zero a fine stagione. Mettendo tra l’altro in discussione la sua convocazione per gli Europei.

“Milik voleva rimanere dov’era, e alla fine lo ha ottenuto“, dice Pradè. Che poi spiega anche il passaggio di Chiesa alla Juve:

“Per noi è stata un’operazione ottima sia a livello economico che sportivo. Adesso ci siamo tolti questo peso: era una telenovela, si parlava solo di questo e non della squadra. Alla famiglia Commisso ho sempre detto che era giusto fare questa operazione. Loro lo avrebbero tenuto volentieri, ma per il papà di Chiesa noi siamo sempre stati considerati un veicolo per arrivare ad altre situazioni. Prima del Covid c’era l’interesse di club inglesi per Chiesa, ma lui voleva restare in Italia. La fascia di capitano nell’ultima gara di campionato? A posteriori posso dire che è stato un errore”.

“Abbiamo provato a proporre a Chiesa alternative per farlo restare, ma quando vedi un muro totale diventa difficile. Non è stato un problema di soldi, il ragazzo non voleva rimanere. Abbiamo usato il pugno di ferro l’anno scorso, quest’anno abbiamo ottenuto quello che volevamo, alle condizioni di Commisso”.