Mancini insiste: “Chi dice che il calcio non è essenziale, vive in un altro mondo”

Il cittì non molla la sua crociata per il pubblico negli stadi: "Fosse per me, manderei già da oggi più pubblico negli stadi, ben distribuito tra i vari settori. Il calcio non è uno sport di ricchi, ci sono i magazzinieri"

Roberto Mancini

Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha rilasciato alcune dichiarazioni ospite di SportLab per i 75 anni di Corriere dello Sport e Tuttosport.

“Faccio fatica a sentirmi Ct, questa vita non mi piace tanto. La mia cosa preferita è allenare tutti i giorni. Il contratto? Prima pensiamo a vincere il girone di Nations League per fare la fase finale in Italia, poi a giugno abbiamo gli Europei che vogliamo vincere. Difficile dire quello che può accadere dopo. Voglio vincerli per prendermi una rivincita con la maglia azzurra. Le avversarie da battere saranno Francia e Spagna”.

Sul dualismo tra Immobile e Belotti.

I centravanti per l’Europeo sono già decisi, a meno che non esca uno Schillaci all’ultimo momento. Li sto alternando perché abbiamo fatto tre partite 3 in 10 giorni e ne faremo altrettante in poco tempo. Cerco anche di risparmiare le energie. Ciro e Gallo sono amici, adesso è arrivato Caputo. Ai miei tempi eravamo in 6 e tutti fortissimi. Insomma, devono ritenersi fortunati”.

Sul Covid e gli stadi chiusi:

“Spero che il calcio torni alla normalità perché così non se ne può più. Il Covid ci sta distruggendo. Fosse per me, manderei già da oggi più pubblico negli stadi, magari ben distribuiti tra i vari settori. Ci sono club che hanno bisogno degli incassi della domenica. C’è del moralismo nel dire che il calcio deve fermarsi. Quelli che dicono che il calcio non è essenziale vivono in un altro mondo. Il calcio ha pagato l’essere considerato uno sport di ricchi, ma in questo settore lavorano tante persone che hanno stipendi normalissimi. Ci sono i magazzinieri, chi mette a posto il campo, chi pulisce gli spogliatoi, il cuoco che fa da mangiare. Mancanza di responsabilità dopo le vacanze? Noi siamo stati in ritiro 11 giorni e abbiamo fatto 11 tamponi, il calcio sta già vivendo in una bolla“.

Secondo Mancini gli stadi chiusi influiscono anche sulla corsa allo scudetto.

Gli stadi chiusi possono rendere più equilibrata la corsa scudetto. Ci sono calciatori che soffrono la pressione di uno stadio pieno. Senza pubblico ci sono infatti alcuni risultati un po’ strani. Chi vince il campionato? Presto per dirlo. Il Milan sta facendo bene da quando è terminato il lockdown, anche il Napoli mi sembra molto forte”.

 

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