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La Premier è scoppiata, e i top club temono che l’Everton faccia “un altro Leicester”

Goleade inverosimili, top club lontane dalla vetta, una media di 3,8 gol a partita. Cosa è successo? Per il Telegraph è come se si giocasse un “calcio d’allenamento”: i giocatori rischiano di più perché non hanno paura dei tifosi

La Premier è scoppiata, e i top club temono che l’Everton faccia “un altro Leicester”

La Premier League è andata fuori di testa: l’Aston Villa che batte il Liverpool 7-2, il Manchester United che ne prende sei dal Tottenham, il West Ham United che ne fa 3 al Leicester che lo scorso weekend aveva a sua volta battuto il Manchester City 5-2.

Che è successo al campionato più ricco del mondo? Se lo chiede il Telegraph, che si dà anche un paio di risposte.

“La speranza è che questa possa essere un’altra stagione in cui lo status quo sarà ribaltato. Una stagione in cui una squadra esce dal gruppo e “fa il Leicester”.

Un altro anno buon per un underdog, insomma. E potrebbe essere – scrive il quotidiano inglese – il Leicester stesso, ma anche l’Everton di Ancelotti.

In questo momento i “Big Six” hanno perso sette delle 22 partite giocate finora – quasi un terzo.

“Sono tempi folli, folli come il Leeds United che torna in Premier League dopo 16 anni di assenza per perdere la prima partita 4-3 e vincere la seconda con lo stesso punteggio. Nelle 38 partite finora ci sono stati 144 gol con una media di 3,8 gol a partita. E nessuno 0-0.

Di nuovo: cosa è successo?

“Al momento sembra quasi un nuovo gioco. Lo psicoterapeuta sportivo Gary Bloom afferma che alcuni allenatori “lo chiamano calcio da allenamento“, dato che il numero di gol segnati è solitamente quello che si vede nelle amichevoli pre-campionato. E, come molti, crede anche che l’assenza di tifosi stia avendo un effetto.

Osserviamo giocatori correre più rischi perché sanno che non verranno criticati: gli attaccanti sono più avventurosi, le difese rischiano molto di più“, sostiene Bloom. “Allo stesso tempo alcuni giocatori giocano a calcio perché vogliono giocare davanti alla folla. Senza i tifosi lì forse si preoccupano di meno e sono demotivati. È come chiedere a un attore di teatro di recitare davanti a un teatro vuoto”.

Questo sconquasso preoccupa i top club che temono, appunto, un “un altro Leicester”. Dopo quell’incredibile campionato della squadra di Ranieri sembrava che le grandi società avessero giurato che non sarebbe mai più accaduto, spendendo sempre di più sul mercato.

Ora guardano l’Everton e tremano.

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