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Juventus-Napoli non si può giocare (dopo Zielinski positivo): è un potenziale cluster

Anche nell’interesse della Juventus (e dei familiari dei suoi tesserati). Oggi il Genoa ha 19 positivi. Il calcio non può ignorare l’abc di tutti i virologi. I calciatori si facciano sentire

Juventus-Napoli non si può giocare (dopo Zielinski positivo): è un potenziale cluster
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus. (Hermann)

È emerso il primo calciatore positivo del Napoli: è Piotr Zielinski. L’altro è un collaboratore del Napoli, Giandomenico Costi, che lavora a stretto contatto col direttore sportivo Cristiano Giuntoli ed è sempre a Castel Volturno. La notizia è di oggi. I tamponi sono stati effettuati ieri, tre giorni e mezzo dopo Napoli-Genoa. Ricordiamo che bisogna aspettare almeno sei giorni per avere un minimo di certezza che non ci sia stato contagio. E ricordiamo altresì che, essendo asintomatico, in questi giorni Zielinski si è regolarmente allenato con i suoi compagni. Quindi il contagio potrebbe essere avvenuto anche ieri. E Giuseppe Portella, professore di Patologia clinica alla Federico II, ha spiegato che per alcuni calciatori il tampone non ha dato risultato e quindi stanno rifacendo l’esame. Potrebbero essercene altri anche nella giornata di oggi.

Vale la pena fare un passo indietro e ripercorrere brevemente quel che è avvenuto nel Genoa. La notizia della positività di Perin si è diffusa venerdì scorso. I tamponi effettuati nel weekend hanno evidenziato una latente positività di Schöne che infatti non ha giocato. La partita si è svolta regolarmente e adesso sono diciannove i positivi della squadra rossoblù. È un errore da non ripetere.

Napoli-Juventus è una partita che non va giocata. Domani mattina (sabato) gli azzurri si sottoporranno a ulteriori tamponi. Saranno trascorsi cinque giorni e mezzo dalla partita col Genoa, ma bisogna tener conto – come detto – che Zielinski si è allenato con i compagni.

Che cosa vuole fare il calcio italiano? Juventus-Napoli è un potenziale cluster. È nell’interesse di tutti, in primo luogo della Juventus (e dei familiari dei propri tesserati), evitare che i loro giocatori entrino in contatto con calciatori che potrebbero essere positivi. Facendo giocare Juventus-Napoli, il calcio andrebbe nella direzione opposta a quella che da mesi viene indicata dai virologi. Sarebbe una follia, un altro termine non ci sovviene.

Il calcio italiano si è dato questa regola assurda del jolly da giocare in caso di positività di molti calciatori: ciascun club può chiedere una volta di non giocare. È arduo stabilire se sia interesse più del Napoli o della Juventus. È interesse del calcio italiano, questa è la risposta. Occorre ragionevolezza, occorre calarsi nella realtà. Con il Covid-19 non si scherza. Non possiamo trasformare una partita in un potenziale cluster. Il calcio è di questo mondo, non viene giocato su un altro pianeta, anche se i suoi dirigenti fanno troppo spesso finta di dimenticarsene.

È ora che anche i calciatori si facciano sentire. Fin qui si sono distinti soltanto per aver richiesto di essere sottoposti a meno tamponi. Ricordiamo che là fuori, nel mondo normale, si vive l’angoscia esatta e contraria: ossia il cronico ritardo nell’avere un tampone e quindi nel sapere se si è stati contagiati o meno.

Forse siamo degli illusi ma ci aspettiamo un colpo d’intelligenza e di ragionevolezza dal calcio italiano: domenica sera, Juventus-Napoli non si può giocare.

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