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Il protocollo è figlio di un’altra epoca. Con queste regole, il calcio rischia la chiusura

Vive in una balla più che in una bolla. In pochi giorni è cambiato tutto e presto gli sport di contatto potrebbero essere fermati

Il protocollo è figlio di un’altra epoca. Con queste regole, il calcio rischia la chiusura

Si perde tempo. Il Medio Evo è finito da un millennio e ancora gli spiriti malvagi provano a impossessarsi della terra. I loro alleati umani discutono con odio e rancore. Disegnano trame vendicative contro il Napoli non avendo capito che il mondo di dieci giorni fa non esiste più.

Il protocollo tanto invocato per assegnare il 3-0 alla Juve, fu firmato nel maggio scorso per far partire il campionato.

Quel Protocollo, figlio di un altro millennio, fu siglato in una fase calante del contagio. Adesso l’indice Rt è superiore ad 1. Significa, in parole povere, che ogni cittadino positivo al Covid ne contagia uno sano.

Significa che il numero dei contagiati è destinato a raddoppiarsi ripetutamente.

Significa che presto, se la situazione dovesse precipitare ulteriormente, potrebbe essere deciso di sospendere tutti gli sport di “contatto”. E c’è chi sogna, come quel sorprendente ct della nazionale, l’apertura degli stadi. Mancini è un irresponsabile (al punto che Gravina ha dovuto zittirlo pubblicamente) e con lui lo sono tutti quelli che gridano di Protocolli e punizioni per il Napoli.

Italia e Germania, senza nuove restrizioni, corrono concretamente il rischio tra 3/5 settimane di raggiungere il numero di contagiati di Francia e Regno Unito. Dobbiamo essere pronti a nuove misure restrittive, sperando che non coinvolgano se non superficialmente il mondo produttivo.

Il calcio sembra non rendersi conto del precipizio e vuole continuare ad illudersi di poter sopravvivere, da solo, dentro una “bolla” che oramai si è trasformata in una “balla”, in una pericolosa illusione.

È incredibile. Da non credere. Davvero c’è chi si illude che tutto cambia e solo il calcio continua a funzionare come se nulla stesse accadendo?

Se, come è probabile, si bloccheranno tutti gli sport “di contatto” è realistico pensare che solo la serie A continuerà ad andare avanti come se nulla stesse accendendo?

Chi vuole bene al calcio, non lo porti in un vicolo cieco, in uno scontro con le autorità sanitarie dal quale uscirebbe massacrato.

Si lavori, da subito, con spirito di dialogo ed umiltà, al piano B: campionato breve e playoff. Guardiamo avanti con speranza. Prima che i nostri sogni si infrangano sugli scogli di una WATERLOO annunciata.

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