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Gazzetta: il tampone di Hakimi diventa un caso, l’Inter pronta ad azioni legali

Mercoledì, nei laboratori Synlab, era emersa la positività. Ieri, in quelli utilizzati dai nerazzurri, il calciatore è risultato negativo. Il club infuriato per non averlo potuto schierare in Champions

Gazzetta: il tampone di Hakimi diventa un caso, l’Inter pronta ad azioni legali

Si apre un caso attorno alla positività al Covid di Achraf Hakimi. Il calciatore dell’Inter, che al test a cui era stato sottoposto dall’Uefa mercoledì era risultato contagiato, ieri, al test effettuato dai nerazzurri, è risultato invece negativo. Oggi ci sarà il responso definitivo, ma non è escluso che, se Hakimi si confermerà negativo, l’Inter faccia causa alla Synlab, laboratorio dell’Uefa che ha effettuato il primo test, per non averlo potuto schierare in Champions. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.

“E se oggi l’ennesimo test dovesse confermare la negatività, i nerazzurri vedrebbero confermati i motivi dell’arrabbiatura: non averlo potuto schierare in Champions sarebbe stata un’ingiustizia. Nel caso, il club valuterà come tutelare i propri interessi a ogni livello e nulla è escluso, neanche una causa vera e propria: la storia insegna che la Champions si gioca sempre sul filo dei punti”.

Può capitare che un “debolmente positivo” si negativizzi in alcune ore. L’Inter non pensa che il motivo sia una anomalia tecnica, ma è arrabbiata per la tempistica.

“Insomma, nessuna anomalia tecnica, ma semmai, a fare infuriare l’Inter è il presunto difetto di comunicazione in quello strano mercoledì. Il cambio di valutazione sul tampone di Hakimi è arrivato ore dopo, a ridosso della distinta. Era stato quindi concesso al marocchino di stare (pericolosamente) con la squadra per ore: in teoria, avrebbe potuto contagiare i compagni, con conseguente danno patrimoniale e sportivo. Non bastasse, visto il ritardo, non c’era più tempo per organizzare in giornata un altro test, necessario in casi così dubbi”.

Synlab, da parte sua, scrive la rosea, rivendica la correttezza del proprio operato e il rispetto dei protocolli in tutte le fasi delle operazioni.

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