ilNapolista

Lo sport italiano ha ignorato l’uccisione di Willy: quanto siamo lontani dall’America

Il ragazzo picchiato a morte a Colleferro. Ieri ha giocato la Nazionale ma nessuno si è degnato di ricordarlo, nessun cenno, nessun gesto, nessuno si è inginocchiato

Lo sport italiano ha ignorato l’uccisione di Willy: quanto siamo lontani dall’America

Morto ammazzato, picchiato, massacrato dal branco (anche se per ora gli accusati negano). Morto per una folle giustizia sommaria decretata da chi, in quel momento, ha deciso per la vita di un ragazzo. Era nero, sì che era nero ma a sottolinearlo non siamo noi bensì chi vuole ancora una volta dividere gli uomini dalla pelle. Forse era nero negli occhi di chi lo ammazzava, di chi difende chi l’ha ammazzato, perché diciamolo che è stato un omicidio senza alibi e indigniamoci, ma facciamolo seriamente.

Negli Stati Uniti da mesi va avanti una lotta senza precedenti per il rispetto e la giustizia razziale, si sono fermati tutti, si è fermata la giostra miliardaria della Nba, in Italia invece la separazione dei mondi è ancora netta, pericolosamente distinta, fastidiosamente indifferente.

Ieri ha giocato la Nazionale ma nessuno si è degnato di ricordare Willy Monteiro Duarte, nessun cenno, nessun gesto, nessuno si è inginocchiato per rendere omaggio ad una vittima innocente. Certo, direte voi, non lo ha ammazzato la polizia, ma è morto un ragazzo, per molti un banale extracomunitario, bisognava dare un segnale, bisognava portare in alto i valori alti dello sport, fratellanza, uguaglianza, rispetto delle diversità. Invece silenzio, dal Ct ai calciatori, silenzio e indifferenza perche il pallone è una cosa a parte, vive di società e di massa ma evita di educarle.

ilnapolista © riproduzione riservata