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La Suddeütsche e il doping: la storia del ciclismo ci insegna a dubitare del Tour di Pogacar

Mette in fila una serie di episodi controversi del ciclismo sloveno. I dati di energia sprigionata nella crono ricordano quelli di Armstrong che lo ha elogiato su Twitter

La Suddeütsche Zeitung pubblica un articolo che avanza più di qualche dubbio sull’impresa dello sloveno Pogacar al Tour de France. Sabato scorso, con una prestazione strabiliante a cronometro, Pogacar ha annichilito il connazionale Roglic e ha conquistato maglia gialla e Tour.

Il quotidiano tedesco scrive che i dubbi sono qui e adesso. Che c’è materiale per interrogarsi e non cadere dal pero tra qualche tempo. E non certo perché su Twitter sono arrivati i complimenti di Lance Armstrong definito “uno dei più grandi truffatori nel mondo dello sport”. Il texano ha definito la crono di sabato “una delle migliori prestazioni che abbiamo mai visto nel ciclismo”.

La Suddeütsche scrive che in questi giorni al Tribunale Distrettuale di Monaco è in corso un processo per doping e che sono coinvolti anche sloveni. Sottolinea che il ciclismo sloveno è stato particolarmente sorprendente negli ultimi anni. E ricorda che otto dei 19 sloveni che hanno gareggiato nel world Tour tra il 2009 e il 2019, sono stati radiati. La Federazione Mondiale – l’Uci – descritta come non particolarmente attenta, ha spinto per un’indagine sul ciclismo sloveno.

Ricorda che lo scopritore di Pogacar è Andrej Hauptman “che non fu ammesso al Tour del 2000 per i suoi valori ematici”. 

E che lo stesso Pogacar ha rivelato dati di prestazioni disumane in questo Tour che è stato considerato il più difficile da molto tempo.

Non solo ha percorso il Peyresourde più velocemente di chiunque altro prima di lui, ha ottenuto un risultato straordinario nella crono finale: 6,5 watt per chilogrammo di peso corporeo sprigionati nella cronoscalata. Un’area che di solito è stata appannaggio solo di Armstrong e altri colleghi che hanno avuto a che fare col doping.

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