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Sconcerti: “Il sarrismo è finito quando Sarri è andato a Montecarlo da Ronaldo”

“Conte? Finora ha attaccato giocatori e dirigenti, ma questa volta ha attaccato anche la proprietà. Se attacchi questa, ti metti direttamente contro l’unico con cui non dovresti”

Sconcerti: “Il sarrismo è finito quando Sarri è andato a Montecarlo da Ronaldo”
Ph Carlo Hermann/KontroLab

Il giornalista del Corriere della Sera Mario Sconcerti è intervenuto ai microfoni di TMW Radio. Ha commentato il particolare momento dell’Inter di Conte.

“In una squadra come l’Inter e una città come Milano non esistono cose che non contano, anzi: l’Europa League darà il segno a tutta la stagione. Puoi solo vincerla: qualsiasi altro risultato non ti dà nient’altro. Se la vinci, però, con un secondo posto molto buono in campionato, con quattro sole sconfitte e miglior difesa del torneo oltre ad avere un attacco migliore della Juve, diventa una stagione che segna il definitivo rilancio e dà una patente di buoni risultati anche a Conte”.

La rottura tra Conte e l’Inter è seria, ha detto.

La cosa è molto seria e grave. La risposta che ha dovuto dare al volo ieri, credo sia stata molto fastidiosa per lui che ha dovuto fare un rovesciamento di posizione a 360 gradi. Il fatto che abbia accettato di farlo, significa che sta ragionando o che si vuole conquistare il tempo per l’Europa League: sicuramente però l’episodio peserà sul rapporto tra Suning e Conte. Conte finora ha attaccato giocatori e dirigenti, ma questa volta ha attaccato anche la proprietà. I direttori generale e sportivo sono tesserati e hanno il suo stesso status, ma sono tutti pagati dalla proprietà: se attacchi questa, ti mette direttamente contro l’unico con cui non dovresti. Perché loro sono la locomotiva, tu solo un vagone. Diamo molta importanza ai dirigenti, considerandoli quasi come se fossero presidenti. Attaccare la proprietà, di solito, ti porta all’uscita”.

Su Sarri e la necessità di vincere la Champions.

Va capito, nel caso, anche come la perde. Noi si dà troppa importanza alla partita col Lione, ma quella non è concepibile né considerabile: la Juventus è più forte. Stiamo cercando di farla diventare una finale quando in realtà c’è una squadra che ha giocato una sola partita in sei mesi. E non è l’avversario più forte, come il PSG con l’Atalanta… Il Lione è una mosca fastidiosa nel vero cammino della Juve, che ai quarti se la giocherebbe con il City o il Real. Lì comincia la Champions, e se dovesse uscire ai quarti sarebbe molto pesante. Per me la vera vittima di questa situazione è Sarri, cui la Juve ha affidato una pessima squadra, che non poteva allenare come voleva. Si è capito che il Sarrismo era finito a Montecarlo quando Sarri è andato sullo yacht di Ronaldo a chiedergli di fare il centravanti, con rifiuto dell’altro. Le responsabilità sono almeno al 50% con la dirigenza o comunque chi gli ha messo in mano una squadra sbagliata. La prima di Paratici da solo ha portato a questa squadra, che subisce troppi gol. Il problema non è solo di Bonucci, che comunque è stato uno degli anelli deboli, ma la fase difensiva riguarda sei-sette persone… Qual è il centrocampo della Juve? Il risultato è uno Scudettino“.

 

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