Repubblica sui luoghi dell’ex Juve. “Si è fatto costruire la piscina ma ha fatto lavorare tutte ditte della zona. Ci vuole bene, non dovevano trattarlo così“
Dopo l’esonero dalla Juve, Maurizio Sarri è tornato nella sua villa nel Valdarno, a Castelfranco Piandiscò, tra Arezzo e Firenze. Repubblica ha raccolto le voci dei suoi concittadini e le confidenze degli amici.
“«Resto qua due o tre giorni» ha detto al telefono a qualche amico: «Andrà in vacanza». «Ha detto che ha bisogno di riposarsi», racconta un altro“.
Tra i concittadini, qualcuno si schiera dalla sua parte.
«Sto dalla sua parte, non dovevano esonerarlo, è uno bravissimo, basta vedere cos’ha fatto con una squadretta come l’Empoli… i miracoli».
Qualcun altro contesta la scelta di essere andato a Torino.
Al bar del circolo Arci Luigi Bonatti di Matassino, scrive il quotidiano, gli avventori impegnati a giocare a briscola lo aspettano.
“«Verrà, vedrai che verrà a trovarci, è amico del “Bernardone”, quello secco che sta dietro il banco del bar» dice Nicola, 68 anni, pensionato“.
Un insegnante racconta:
“«È tornato, me l’ha detto sua moglie. Abbiamo una chat per aggiornare gli amici, magari più avanti faremo una cena tutti insieme, ma adesso no, meglio lasciarlo in pace».
I concittadini raccontano che lì Sarri abita solo da qualche mese, ma che frequenta più Figline Valdarno.
“«Lui frequenta più Figline, qui abita da poche settimane. Ha comprato un terreno e si è costruito una casa, la riconosci sulla strada per Caspri, è quella diversa da tutte, sembra una clinica, tutta a cubi» dice un altro. «Sì ma con piscina» aggiunge uno che viene subito rimproverato: «Però il lavoro lui lo ha fatto fare tutto a ditte della zona, Sarri è uno che ci vuole bene». Quindi pazienza se si è ritirato sulla collina, cinturandosi di reti e siepi”.
E ancora altri racconti.
“«Dovevi vederlo quando allenava lo Stia» oppure il Sansovino o la Faellese. «Veniva al bar, caffé e sigaretta, conosceva tutti i giocatori della zona, li guardava al computer, li studiava uno a uno». È così che si lascia il posto in banca e si comincia la scalata, sapendo che si possono alzare le coppe in Inghilterra, vincere un campionato con la Juve, perdere una Champions, ma ricordando il Tegoleto e il Sansovino, e sapendo che bisogna essere bravi ad uscire di scena”.