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Immobile: «Ho intenzione di legarmi per sempre alla Lazio. Gasperini? Deve avercela con noi»

Al CorSport: «Penso che non gli sia ancora andata giù la sconfitta nella finale di Coppa Italia. Scudetto mancato? La sospensione ci ha danneggiato, è stata gestita male. Giocherò fino a quando la testa mi guiderà»

Immobile: «Ho intenzione di legarmi per sempre alla Lazio. Gasperini? Deve avercela con noi»

Il Corriere dello Sport intervista Ciro Immobile. Quest’anno ha vinto la Scarpa d’Oro ed ha uguagliato il record di Higuain con 36 reti in una sola stagione.

«Pazzesco, io davanti a Ronaldo e Lewandowski, se rileggo l’albo d’oro al contrario quasi non ci credo: Messi Messi Suàrez Ronaldo Ronaldo Messi Messi Ronaldo Messi. Ho spezzato un incantesimo, interrotto il duetto Leo-Cristiano. Per questo ho ringraziato la squadra, era il minimo che potessi fare».

Non si pente dei rigori lasciati calciare ai compagni.

«Ho fatto quello che andava fatto. Se non mi fossi comportato così non avrei raggiunto la cifra record. Lo spogliatoio, i suoi equilibri prevalgono sul resto. Sono fili sottilissimi e non devono essere mai spezzati. Il calcio è un gioco collettivo, nel corso di una stagione sono tanti i momenti in cui si ha bisogno dei compagni, del passaggio in più, del pallone servito nel punto giusto e al momento giusto. Il buon gruppo ha un’ottima memoria».

Immobile parla dello scudetto perso, dell’occasione fallita. La squadra, dice, è consapevole di averla sprecata.

«Ne siamo consapevoli, prima del lockdown eravamo a un solo punto dalla Juve e, soprattutto, mentalmente a mille. Le partite le vincevamo prima ancora di giocarle. La sospensione ci ha danneggiato, è stata gestita male, pur se abbiamo tentato di fare le cose al meglio».

Sulla partita di Bergamo, in cui Gasperini gli diede del simulatore dopo la rimonta sull’Atalanta.

«L’ennesima cazzata su di me. Due rigori netti. Gasperini deve avercela con la Lazio, noi giocatori ce lo siamo detti tante volte: vincendo puoi andare a tre punti dalla Juve eppure dichiari che l’unica cosa che ti interessa è finire davanti a noi. La Lazio non gli piace proprio. Penso che non gli sia ancora andata giù la sconfitta nella finale di Coppa Italia».

Ciro si dice pronto al rinnovo con la Lazio.

«Sto aspettando che mi chiamino».

E quando gli chiedono dell’interesse del Napoli, risponde.

«Ho intenzione di legarmi per sempre alla Lazio. Il rinnovo sarà triennale, quindi il contratto scadrà nel 2025 quando avrò compiuto 35 anni. Prima che arrivassi alla Lazio i contatti con il Napoli erano frequenti, ma per una ragione o per un’altra non siamo mai andati a dama. Napoli è la città dove sono nato, il Napoli lo seguo sempre con affetto, ma quello che mi ha dato e mi sta dando la Lazio non ha prezzo».

Sull’ipotetico ritiro dopo i 35 anni:

«Giocherò fino a quando la testa mi guiderà come adesso, fisicamente sto benissimo. La formazione di un giocatore, di un attaccante, si completa tra i 28 e i 32 anni. O almeno così è stato per me. Mi accorgo di essere cresciuto mentalmente. Sono diverso soprattutto nei momenti di difficoltà, gestisco con maggiore equilibrio e serenità i periodi complicati, lo stress. Quando sei giovane devi continuamente dimostrare, con il passare degli anni acquisisci una consapevolezza della tua forza che ha effetti positivi sul rendimento. Il calcio, però, è fatto di momenti e di situazioni non sempre spiegabili. Dopo il lockdown, ad esempio, ho faticato a ritrovare la condizione e se non ci fossero stati i tre gol di Verona non avrei mai raggiunto la quota record».

E aggiunge:

«Un attaccante per rendere al meglio non deve mai perdere il senso del divertimento, il gusto del gioco».

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