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Il ministro della Salute spagnolo: «Barcellona-Napoli? Ci sono tutte le garanzie per poter giocare»

Alla Stampa: «Noi consideriamo che questa non sia una seconda ondata. Nuovo lockdown? Non lo contempliamo. Ci saranno misure chirurgiche, ma non il confinamento dei mesi scorsi».

Il ministro della Salute spagnolo: «Barcellona-Napoli? Ci sono tutte le garanzie per poter giocare»
Hermann

La Stampa intervista il ministro della Sanità spagnola, Salvador Illa. Nonostante i dati provenienti dalla penisola iberica non siano affatto confortanti, Illa esclude si possa parlare di seconda ondata.

«Noi consideriamo che questa non sia una seconda ondata. Il virus non se n’è mai andato. E i dati degli altri Paesi europei lo dimostrano. In Spagna ci sono diversi focolai, il contagio è ripartito solo in alcune zone. In Catalogna e Aragona è stato necessario applicare misure più rigide di distanziamento sociale».

La situazione non è affatto fuori controllo, dice.

«No, al contrario. Ora tutta la gestione dell’emergenza è in mano alle Comunità autonome, che stanno controllando i focolai. Il problema è che il 60% dei nuovi contagiati è asintomatico e questo richiede un grande sforzo sui test».

Illa attribuisce la ripresa dei contagi ai focolai di Lleida, in Catalogna, tra i lavoratori del settore ortofrutticolo e, in Aragona alla movida. E rivolge un appello ai giovani.

«Voglio fare un appello ai giovani: il virus non è andato via, ci si può divertire la notte, ma in modo diverso».

Nessun rischio di nuovo lockdown, assicura.

«Non lo contempliamo. Ci saranno misure chirurgiche, ma non il confinamento dei mesi scorsi».

A settembre si riapriranno le scuole, con mascherine obbligatorie dai 10 anni in su.

E su Barcellona-Napoli:

«Ci sono tutte le garanzie per poter giocare».

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