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Gazzetta: i numeri del Report parlano di un calcio che corre

Tanti giovani, boom degli introiti e dei tesserati. Due criticità relative agli stadi troppo vecchi e alla crescita degli ingaggi

La Gazzetta dello Sport riporta un po’ di cifre del ReportCalcio presentato ieri dalla Figc e sviluppato con Arel ePwC relativo al 2019, l’anno prima del Covid. Come era facile immaginare il calcio correva, molto più del Pil dell’intero Paese, scrive la Gazzetta

1.362.993 tesserati (quasi settemila in più rispetto alla precedente stagione), 571.865 partite l’anno (una ogni 55 secondi!). Colpisce anche il dato dei campi omologati: in un anno siamo passati da 12.415 a ben 14.008. Da record i ricavi (3,8 miliardi, più 8.5 per cento): avanzano le voci commerciali, sponsor e marketing, diminuiscono le plusvalenze, si arresta la crescita del numero degli spettatori.

Due le criticità segnalate, la prima riguarda gli impianti sportivi

hanno in media 63 anni, sono piuttosto anzianotti, e l’87 per cento funziona senza energie rinnovabili

Altro tasto dolente è l’indebitamento, che raggiunge i 4,7 miliardi di euro soprattutto per quel più 10,5 di stipendi relativi al costo del lavoro dei calciatori.

Tanti, tantissimi i giovani che giocano a calcio, che si conferma uno dei grandi sogni delle giovani generazioni. Quello che preoccupa al momento è proprio il livello dilettantistico dello sport e l’impatto negativo che le tante regole per il covid avrà su di esso.

È boom invece per il calcio femminile

negli ultimi dieci anni le tesserate sono aumentate del 46,6 per cento (da 18.854 a 27.644), mentre l’interesse per la serie A è raddoppiato (dall’11 al 22 per cento). Un processo che deve essere consolidato visto che i numeri sono ancora molto lontani dalle cifre tedesche, scandinave, statunitensi o brasiliane

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