L’istituto di vulcanologia si dissocia dai propri ricercatori che criticano i piani di evacuazione
Perché ha emesso una nota in cui si dichiara estraneo ad una pubblicazione di alcuni suoi ricercatori, apparsa su una rivista internazionale? Lo studio sparisce dal sito del Cnr

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un comunicato stampa relativo ad un nuovo articolo sul rischio vulcanico in Campania. Il lavoro, dal titolo “The Volcanoes of Naples: how effectively mitigating the highest volcanic risk in the World?” è stato redatto da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Si poneva sostanzialmente un problema: quello della sostenibilità di un’evacuazione massiccia della popolazione nel caso di un rischio imminente di eruzione vulcanica. I ricercatori spiegavano come l’unica strategia possibile fosse piuttosto quella di programmare una evacuazione progressiva e scoraggiare, nelle aree a rischio, la residenzialità. Il tema, insomma, erano i piani di evacuazione del Vesuvio e delle aree vulcaniche a rischio.
Pubblicato su una rivista internazionale
Pubblicato sulla rivista ‘Natural Hazard and Earth System Sciences’, edita dalla European Geosciences Union (EGU), la più importante associazione europea di Scienze della Terra, l’articolo era una ‘Invited Perspective’ di Giuseppe De Natale, un autore insignito dall’EGU della Medaglia Sergey Soloviev 2018, per le sue ricerche teoriche ed applicate sui Rischi Naturali.
Dire che alle pendici del Vesuvio o comunque nelle aree a rischio vulcanico la gente non debba abitare e che forse andrebbe spostata progressivamente o scoraggiata nel prendervi dimora, sembra anche una cosa abbastanza scontata a pensarci bene. Dopo alcune ore dalla pubblicazione del comunicato, tuttavia, l’INGV ha inviato una nota di “dissociazione” che pubblichiamo di seguito.
“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è estraneo alle affermazioni contenute nell’articolo pubblicato sulla rivista Natural Hazard and Earth System Sciences della EGU dal titolo “The Volcanoes of Naples how effectively mitigating the highest volcanic risk in the World?. Pertanto, dissociandosi da quanto in esso riportato che non è stato condiviso internamente all’Istituto, il contenuto e le valutazioni esposte nell’articolo sono il frutto dell’opera intellettuale degli autori dell’articolo, che operano nell’ambito della libertà di pensiero ed espressione sancita dalla Carta Europea dei diritti dei ricercatori”.
Perché l’Ingv sente il bisogno di dissociarsi?
L’Ingv ha sentito il bisogno di dichiararsi estraneo al contenuto dell’articolo. E di ‘dissociarsi’ dai risultati scientifici di tre dei suoi ricercatori, pubblicati su invito, come contributo di un prestigioso riconoscimento internazionale. Come mai? Perché l’Istituto ha avvertito così forte la necessità di chiarire questa circostanza? Erano così scottanti i temi trattati nel lavoro?
E ancora. L’Ingv scrive “il contenuto e le valutazioni esposte nell’articolo sono il frutto esclusivo dell’opera intellettuale degli autori dell’articolo che operano nell’ambito della libertà di pensiero ed espressione sancita dalla Carta Europea dei diritti dei ricercatori”.
E’ una cosa abbastanza scontata, ci sembra. Perché l’Istituto si sente in dovere di specificarlo? Non è forse così per tutti i lavori scientifici?
C’è poi da registrare un evento alquanto strano, che alla luce della nota dell’Ingv assume contorni “sinistri”. Il giorno in cui il nostro giornale (e gli altri) ha pubblicato il comunicato stampa in questione, esso è apparso anche sul sito del CNR, dal momento che gli autori del lavoro, ricercatori dell’INGV, sono anche affiliati al CNR. Ma dopo qualche ora, per magia, è sparito. E proprio in concomitanza con la nota di dissociazione dell’Ingv.
Non sapremo mai, probabilmente, cosa volesse davvero intendere l’Istituto dissociandosi dal testo, le motivazioni che ha avuto per farlo, e nemmeno perché sia sparito dalle pagine del Cnr. Resteremo con un grande dubbio, alimentato proprio dalla nota di dissociazione indirizzata ai media che avevano dato spazio alla notizia.
Non è che, visto che l’argomento erano sostanzialmente i Piani di Emergenza per le aree vulcaniche, i cui contenuti vengono ripetuti da 25 anni come un mantra, l’articolo fosse un po’ scomodo? Che proponendo un’altra via l’articolo fosse un tantino scottante? Come mai l’Ingv si è affidato ad un goffo e in parte scorretto metodo per sminuire la ricerca e i suoi autori?