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La Florida è in fase-Lombardia, e l’NBA riparte a Disney World senza 22 giocatori positivi

In Florida sono stati registrati 15.299 casi in 24 ore, e i numeri degli ospedali sono paragonabili a quelli delle strutture lombarde nel pieno dell’emergenza. Ma riapre il parco giochi…

La Florida è in fase-Lombardia, e l’NBA riparte a Disney World senza 22 giocatori positivi

Quando l’industria NBA pensò e mise a punto la folle idea di completare chiudendo tutto il campionato dentro una bolla d’isolamento a Disney World, non si aspettava di ritrovarsi a Orlando in Florida nel mezzo dell’epicentro mondiale della pandemia.

In molti stati degli Stati Uniti, in particolare quelli del sud, ormai il contagio e fuori controllo: ogni giorno viene battuto il record di casi del giorno prima con un’impennata esponenziale ben rappresentata da questo grafico:

Proprio la Florida è attualmente lo stato messo peggio: due giorni fa sono stati registrati 15.299 casi in 24 ore, circa un quarto dei casi totali registrati nello stesso periodo in tutti gli Stati Uniti. Il Jackson Memorial di Miami ospita attualmente 400 pazienti con la Covid-19, di cui 100 in terapia intensiva. Parliamo di numeri paragonabili a quelli degli ospedali lombardi fra marzo e aprile.

In questo contesto le autorità hanno annunciato, tra l’altro, la riapertura del parco, il Disney Word all’interno del quale tra poco ripartirà l’NBA. E la conferenza stampa è andata così:

Ma ormai l’NBA non può più tornare indietro. La lega del basket americano ha reso noto i risultati del primo giro di tamponi fatti a Orlando dal 7 luglio tra le 22 squadre: ci sono due positivi, che sono stati isolati e allontanati dalla “bolla”, mentre altri 19 giocatori – positivi ancora prima della partenzasono a casa in attesa di guarire.

Per rientrare nella bolla dovranno aspettare l’esito del doppio tampone negativo, e sottoporsi a diversi test medici – tra cui quello cardiaco prima fare la quarantena. I nomi per una questione di privacy non sono stati svelati, ma tra i big c’è sicuramente Russell Westbrook, infetto confesso. Poi ci sono i sospetti: per esempio non si sa perché a Disney World non ci sia James Harden. Mentre i Denver Nuggets pagano la positività di Nikola Jokic, Michael Porter Jr., Gary Harris e Torrey Craig.
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