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Casarin: «Di questo passo si finirà per crearci i rigori, mirare su un braccio è facile»

Alla Gazzetta: «Cos’è questo fortissimo rispetto delle regole? Se è necessario cambiare si cambia. Fermiamoci prima di deragliare»

Casarin: «Di questo passo si finirà per crearci i rigori, mirare su un braccio è facile»

La Gazzetta dello Sport intervista Paolo Casarin. Il tema è quello dei rigori concessi per fallo di mano. Sostiene la necessità di correggere la regola in atto. Dice:

«Fermiamoci prima di deragliare».

E aggiunge:

«Se una regola è sbagliata la si interpreta e si lavora per modificarla. Continuiamo questo processo, valutiamo le regole, interpretiamole in maniera chiara e sensata e cerchiamo anche di modificarle. Cos’è questo fortissimo rispetto delle regole? Se è necessario cambiare si cambia».

Perché altrimenti c’è un rischio ben preciso.

«Che i rigori finiamo per crearceli. Se basta un contatto di braccio non è così difficile che io provi a tirare sul braccio di qualcuno. E quindi bisogna tutelare anche la figura e la funzione dell’arbitro che deve recuperare prerogativa e capacità di valutazione. Giacomelli? Non ha avuto bisogno del Var, che è lì per gli errori e per quello che non puoi vedere. Lui ha visto e ha interpretato in maniera rigida ma corretta una regola. E poi rischiamo di fare un numero esagerato di gol e non è un pregio. Se diventa così facile ottenerli si annulla la fase difensiva e il ruolo dei difensori».

 

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