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“Arcuri è un Willy Coyote che perde senza sbattersi all’infinito»

Il Giornale e la nomina del commissario per la ripartenza delle scuole. «Il governo Conte affida a lui il futuro dei nostri figli»

“Arcuri è un Willy Coyote che perde senza sbattersi all’infinito»

Ieri la notizia della nomina di Domenico Arcuri a commissario per la ripartenza in sicurezza della scuola. Una nomina inserita tra le pieghe del decreto Semplificazioni. Oggi ne scrive Il Giornale.

La saga del commissario Domenico Arcuri comincia ad avere un certo fascino romanzesco. Il fascino è nella capacità di un uomo di resistere davanti al fallimento dei suoi piani“.

Arcuri, scrive il quotidiano,

“È l’antieroe che ti ricorda che la realtà è più difficile della fantasia e lui ci mette del suo per complicarla”.

Si riferisce al flop delle mascherine. Promesse e mai arrivate.

“La via più facile era immaginarlo come una sorta di Willy il Coyote che inventa milioni di piani per catturare Bip Bip, strategie sempre più fantasiose, ingegnose, arabeschi di ingegneria dinamica che finiscono con lo stesso finale: la faccia spiaccicata contro il muro. Arcuri non è però Willy. Non si sbatte all’infinito per realizzare il suo scopo. È questa iperbole della sconfitta che te lo rende simpatico. Il Coyote è una sorta di Giobbe biblico, Arcuri è un maestro dell’attesa, non si danna, perché si rifiuta di dare conto all’insoddisfazione perenne degli italiani“.

Si è conquistato un posto in prima fila nella fase buia del coronavirus, e poi è rimasto a gestire anche la fase due. Il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti, eppure non è uscito di scena, continua il quotidiano.

“Ora nell’immaginario del pubblico il commissario Arcuri non gode di buona fama. L’aver fissato un prezzo politico per le mascherine per molti è stato un errore da matita blu. Fatto sta che Arcuri è diventato un personaggio impopolare. Il colpo di scena è che la sua avventura non finisce qui“.

Da commissario per la riapertura delle scuole dovrà occuparsi di tutto ciò che serve per consentire agli istituti di ripartire.

Gli italiani stanno affidando a lui il futuro dei loro figli. Il commissario Arcuri si avventura in un’altra impresa epica“.

Il Giornale conclude:

“Il governo Conte ha una passione per la fiction. La realtà, purtroppo, continuano ad affrontarla a occhi chiusi”.

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