«Ti faccio piangere sangue». Due adolescenti bullizzano una dodicenne perché in sovrappeso

Massacrata sui social da una ragazza e un ragazzo (14enne). Ha detto tutto alla madre che ha denunciato: «Ho contattato la madre del ragazzo ma si è mostrata indifferente»

bullismo

Bullizzata con video sui social perché sovrappeso. E’ quanto accaduto ad una ragazzina vomerese di 12 anni. Bombardata, per tre mesi, da insulti e provocazioni, soprattutto su Instagram, da due ragazzini come lei, un maschio (già quattordicenne) e una femmina. Molestie continue, che hanno portato la ragazza, di cui oggi il Corriere del Mezzogiorno racconta la storia chiamandola Asia, al ricovero in ospedale.

«Ti faccio piangere sangue. Attenta alle cose che dici, perché poi picchio a te e a tua mamma. Attenta, che io mi suicido dopo che ho ucciso te. Attenta che muori tu prima di me, stai scherzando con il fuoco, non sai di cosa sono capace».

Scatti di Asia mentre mangia postati su profili Instagram falsi con le scritte:

«Io mangio e non ingrasso, questo tu non te lo puoi permettere» oppure «Guarda e invidia», o anche «Pagherebbe miliardi per levarsi quella panzana ma purtroppo ha preso i geni della mamma, quindi è destinata ad essere obesa tutta la vita. Peccato: il fisico dell’amica mia, Asia può solo guardarlo su Instagram».

Il quattordicenne, invece, scriveva di lei:

«È una ragazzina pericolosa, manipolatrice, cattiva e psicopatica. Minaccia (anche di morte) e si diverte a mettere terrore psicologico e ansia alle persone. Le piace sentirsi temuta e vuole a tutti i costi comandare su tutti. Credo che chiunque debba starle lontano».

Asia non ce l’ha fatta più ed ha raccontato tutto alla madre, che si è rivolta all’avvocato Sergio Pisani che ha denunciato tutto ai carabinieri. Ora la Procura dovrebbe intervenire almeno sul ragazzino quattordicenne, imputabile data l’età e già seguito dai servizi sociali.

Ai carabinieri, mamma e figlia hanno consegnato pagine e pagine di insulti, oscenità e minacce. Molto spesso, scrive il quotidiano, i messaggi erano indirizzati anche alle amiche di Asia, che si sono quindi trovate coinvolte nella vicenda.

La donna è un avvocato civilista, collabora spesso con il Tribunale minorile. Racconta che è cominciato tutto a marzo.

«Lui frequentava la stessa palestra, lei la stessa scuola, al Vomero. Nel quartiere i ragazzi della stessa età si incontrano spesso negli stessi luoghi. Si tratta di due ragazzi problematici, soprattutto il maschio: fuma, beve, è seguito dai servizi sociali».

Quando la madre di Asia ha capito che il rapporto con i due ragazzi non era sereno, ha provato ad allontanarli, ma questo ha scatenato la loro reazione. A quel punto, lei ha provato a contattare i loro genitori.

«Ho rintracciato solo la madre del ragazzo, la quale, anziché prodigarsi per calmare le acque, si è mostrata del tutto indifferente: mi ha risposto che, per quanto la riguardava, le fotografie di mia figlia erano pubbliche e dunque suo figlio non le avrebbe rimosse come io avevo chiesto. Non solo: dopo questo colloquio i due ragazzi si sono incattiviti ancora di più. E se la sono presa anche con me, che nei loro confronti sono stata sempre gentile e leale».

Così, anche lei è stata bersagliata da insulti pesantissimi. I due non si sono fermati nemmeno quando Asia li ha avvertiti che li avrebbe denunciati.

«Non le dico quando le agenzie hanno raccontato l’accaduto e i siti le hanno rilanciate. Anche adesso, in questo momento, stanno minacciando mia figlia. Sono anche sciocchi, perché nei video e nelle foto ci sono le loro facce. Perché io so perfettamente chi sono e dove abitano: nella denuncia ho fornito tutti i loro dati».

Asia, intanto, è finita in ospedale, per le troppe pressioni che si è trovata costretta a vivere.

«Per fortuna si è ripresa, perché è una ragazzina forte e sa che la sua famiglia la protegge, ma non riesce a mangiare normalmente e preferisce non uscire di casa».

 

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