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Spadafora: “Le valutazioni sul calcetto spettano al governo, non al Cts”

In una lettera indirizzata a Conte e a Speranza scrive che la ripresa delle attività dopo il lockdown favorisce ogni giorno assembramenti e che diventa difficile spiegare posizioni intransigenti sugli sport di contatto

Spadafora: “Le valutazioni sul calcetto spettano al governo, non al Cts”

Il ministro dello Sport Spadafora insiste e si schiera di nuovo in favore della ripresa del calcetto. Lo fa con una lettera indirizzata al premier Conte e il ministro Speranza. Pur riconoscendo “l’alto valore del lavoro svolto in questi mesi dalle Autorità Sanitarie”, scrive che

il parere del Comitato tecnico scientifico sugli sport di contatto non è del tutto dirimente. Le valutazioni di specie non spettano esclusivamente al CTS ma al Governo, che, nella piena assunzione delle proprie responsabilità, si determina sulla base del contesto generale, in ordine ad un quadro di valutazioni più ampie e approfondite”.

Il parere negativo del Comitato, continua,

“sembra decontestualizzato dalla realtà dei fatti e prefigura ulteriori sacrifici a migliaia di operatori del mondo sportivo”.

Con un tackle in scivolata, a supporto della sua tesi, chiama in causa gli assembramenti a cui ogni giorno si assiste.

A seguito delle difficili settimane di lockdown, la riapertura delle attività economiche e sociali del Paese, realizzata grazie al senso di responsabilità di cittadini, artigiani professionisti e imprese, mostra, d’altronde, quotidiane scene di assembramenti che paiono caratterizzarsi per senso di ineluttabilità. Solo a titolo esemplificativo, non posso non menzionare le immagini di manifestazioni politiche, culturali e sportive, le stazioni affollate e le piazze e strade gremite. Assistiamo sempre più frequentemente a forme di utilizzo delle mascherine assai difformi dal loro effettivo scopo“.

Dunque, va bene il distanziamento, scrive il ministro, ma non si può prescindere

“dall’osservazione empirica di quanto accade sotto i nostri occhi. Diventa sempre più difficile spiegare il motivo di posizioni del tutto intransigenti e, nello specifico, dell’impossibilita di individuare soluzioni e percorsi che, a certe condizioni, possano consentire la ripresa degli sport di contatto e soprattutto delle attività sportive amatoriali (partite di calcetto, beach volley, pallavolo, ecc.)”.

Spadafora punta anche il dito sulle risorse insufficienti messe a disposizione delle associazioni e società sportive e invita a rivedere il divieto al calcetto. Anche per motivi di ordine pubblico, poiché

il ritardo nella ripresa degli sport di contatto e, in generale dello sport amatoriale di base, rischia di incentivare l’organizzazione spontanea delle attività in piazze, parchi e altri spazi pubblici, senza garantire il rispetto delle regole e il monitoraggio previsto dal Protocollo”.

La lettera si conclude con una speranza.

Confido che il Consiglio dei Ministri possa quanto prima elaborare una linea univoca e fornire le risposte chiare che il Paese attende“.

 

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