Attimi di “tensione” alla Camera in occasione del voto sul decreto carceri. Il critico d’arte definisce i magistrati criminali e invoca una commissione di inchiesta su “Palamaropoli”. Poi, le offese alla Carfagna e alla Bartolozzi
Attimi di tensione e follia alla Camera in occasione del voto sul decreto carceri. Follia che è culminata con l’espulsione di Vittorio Sgarbi, trascinato con la forza fuori dall’aula dagli inservienti.
Al momento della dichiarazione di voto, il critico d’arte ha rivolto un attacco durissimo ai magistrati. Li ha definiti «mafiosi», ha chiesto che fosse istituita una commissione di inchiesta «per la nuova Tangentopoli».
Sgarbi ha dichiarato, rivolgendosi al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede:
«Che un criminale delinqua è normale, che lo faccia un magistrato è un terremoto istituzionale. Dopo le inaudite dichiarazioni contro di lei di un magistrato del Csm, dopo le inaudite dichiarazioni di Palamara contro l’onorevole Salvini, dobbiamo aprire una commissione di inchiesta contro la criminalità di magistrati che fanno l’opposto del loro lavoro, peggio dei criminali. “Palamaropoli”».
La presidente, Mara Carfagna, lo ha rimproverato per l’uso di parolacce e per i toni da spettacolo utilizzati alla Camera. E Sgarbi, a questo punto, è letteralmente impazzito. Dopo l’intervento della deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi (magistrato) che aveva condannato le sue parole, Sgarbi le si è rivolto con un invito tutt’altro che dolce («Vaffanculo») e apostrofandola con epiteti come «Stronza» e perfino «Troia».
Non solo alla Bartolozzi. Anche la Carfagna è stata insultata e ha invitato Sgarbi a lasciare l’aula. Ma lui si è rifiutato, da qui l’intervento degli assistenti parlamentari che lo hanno prelevato con la forza.
Sgarbi è uscito dall’aula trasportato a braccia, mentre dai banchi si alzava un unico grido: «vergogna, vergogna».
MA COS pic.twitter.com/VvJj1LsEWJ
— Trash Italiano (@trash_italiano) June 25, 2020