Su Repubblica Genova: «Come Salvini ci avrebbe fatto arrabbiare chiunque altro. Non accetteremo la spettacolarizzazione di questo cantiere, sotto il ponte in cui noi abbiamo perso tutto».

Non c’è pace per il Ponte Morandi. Il nuovo viadotto sul Polcevera torna al centro delle polemiche per la passerella elettorale di Matteo Salvini. Ieri il leader della Lega, ha passeggiato sul ponte per lanciare la corsa al secondo mandato del presidente della Regione, Giovanni Toti. Primo a solcarlo, tra i rappresentanti del Governo, visto che il ponte non è nemmeno stato asfaltato né inaugurato. Repubblica Genova racconta l’accaduto.
Salvini è stato accompagnato da costruttori, commissari e dal suo staff ed ha ripreso tutto con dirette sui social. Cosa che ha scatenato le polemiche. La passeggiata non era prevista, spiega il quotidiano.
“Da programma il leader leghista avrebbe dovuto semplicemente visitare il cantiere a terra, la visita chiesta e ottenuta da Salvini sul ponte diventato simbolo si è trasformata del resto in un clamoroso spot elettorale per il centrodestra, al profondo sapore di beffa per il centrosinistra”.
Il Pd, sia locale che centrale, ha condannato l’accaduto e criticato anche il commissario Bucci, che accompagnava Salvini.
«È un vero peccato che si utilizzino i risultati raggiunti con lo sforzo costante di tanti lavoratori, delle imprese, e non si porti rispetto alle vittime di una tragedia per fare campagna elettorale».
Il commissario Bucci ha respinto le accuse al mittente dicendosi pronto ad aprire alle visite di altri esponenti politici. Ma, a non prenderla affatto bene, sono stati anche i familiari delle 43 vittime del crollo del Ponte, di due anni fa.
«Siamo stufi, allo stremo, non avremmo voluto commentare perché come Salvini ci avrebbe fatto arrabbiare chiunque altro. Ma non accetteremo mai la spettacolarizzazione perenne che è stata fatta in questo cantiere, sotto il ponte in cui noi abbiamo perso tutto. Se possibile proviamo ulteriore rabbia, ma ormai siamo abituati a non aspettarci niente da nessuno: né dalle istituzioni, né tanto meno dalla politica».
Il comitato non ha ancora sciolto le riserve sulla partecipazione al varo del nuovo Ponte. Deciderà giovedì. Ma per il momento, scrive il quotidiano, sembra orientato a non presenziare alla cerimonia.