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Pedullà solleva il caso degli allenatori “intoccabili”, il suo riferimento è ad Ancelotti

Molti di quelli che oggi elogiano Gattuso non avrebbero speso un euro per scommettere su su lui, al suo arrivo a Napoli. E’ la sorte di alcuni allenatori, mentre per altri funziona la difesa ad oltranza

Pedullà solleva il caso degli allenatori “intoccabili”, il suo riferimento è ad Ancelotti

Alfredo Pedullà scrive di Rino Gattuso e ricorda che in tanti di quelli che oggi festeggiano il suo successo e la Coppa Italia vinta dal Napoli, non lo avevano accettato bene al suo arrivo.

Tutti parlano di Gattuso, tutti raccontano retroscena: non c’è tempo da perdere, bisogna recuperare il terreno perso. La verità è che in tanti avrebbero speso zero euro per scommettere su Ringhio, alcuni neanche cinquanta centesimi. Anzi, l’avevano accolto con un cattiveria senza precedenti. Erano gli stessi che, in precedenza, avevano collezionato titoli su titoli (senza fondamento) per mandarlo via dal Milan quando, in fondo, poi sarebbe stato lo stesso Rino a togliere il disturbo, avendo capito che il famoso progetto difficilmente sarebbe decollato.

È uno strano meccanismo che in Italia fa in modo che esistano degli allenatori “intoccabili” e tra questi per Pedullà c’era Ancelotti

In Italia funziona così: ci sono gli allenatori intoccabili, anche se perdono e falliscono, ma anche quelli che vanno giudicati ancor prima di mettere piede in qualsiasi nuova realtà.

Ancelotti (che nessuno ovviamente può discutere come allenatore ma in Campania non l’hanno visto…) sarebbe stato da difendere anche se ne avesse perse venti di fila, anche se avesse portato il Napoli ai margini della zona retrocessione (paradosso). Una roba che al semplice pensiero dovrebbe far salire la febbre, considerato che bisognerebbe essere sempre intellettualmente equilibrati, senza fare sconti se parli di Tizio piuttosto che di Caio. Quando Gattuso è arrivato il rischio – praticamente una certezza – era che sarebbe stata una stagione compromessa. L’ha rimessa clamorosamente in piedi, ha addirittura vinto un trofeo: gli “orfanelli” sono in fuga. Anzi, sono gli stessi che adesso prenotano un posto sul suo carro, anche in piedi – pur di esserci – con una faccia da schiaffi.

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