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Il nuovo Mesto, paracadutista dal fisico bestiale: “Se non giochi a Napoli, la tua vita non è completa”

A SportWeek: “Ho trovato una sana follia che non ho più riscontrato. Benitez mi stimava. Un arbitraggio scandaloso ci negò la finale di Europa League”

Il nuovo Mesto, paracadutista dal fisico bestiale: “Se non giochi a Napoli, la tua vita non è completa”

Che cosa fa oggi Giandomenico Mesto? Fa anche il paracadutista. Lo racconta a SportWeek settimanale de La Gazzetta dello Sport.

«Mi lancio col paracadute, gioco a footvolley, vado in mountain bike e faccio CrossFit. Un’altra grande passione».

Il suo fisico è cambiato, racconta il settimanale.

Prendete una foto del Mesto calciatore e confrontatela con una di oggi, metamorfosi: «Lo facevo già a Genova con il mio preparatore, Alessandro Pilati. Il CrossFit è molto più dinamico della palestra, rompe la monotonia. In venti minuti devi svolgere esercizi senza sosta. Corsa, bilanciere, trazioni, salti, corda, di tutto, tre volte a settimana». Per un fisico bestiale: «Sono aumentato di massa, prima correvo di più e bruciavo calorie. L’alimentazione è rimasta quella di quando giocavo: petto di pollo, insalata, pasta al pomodoro. Non mangio salumi o formaggi».

Mesto

Racconta anche la sua esperienza al Napoli.

Mi sono sentito amato. Ho trovato una sana follia che non ho più riscontrato. Se non vesti quella maglia, se non giochi al San Paolo, vuol dire che la tua vita non è completa.

Mazzarri mi sgridava come un maestro, ma c’è sempre stato grande rispetto. Fu lui a volermi a Napoli. Mertens, Higuain, Cavani. Benitez mi stimava molto. Quell’anno uscimmo dal girone di Champions con 12 punti, assurdo. Poi l’anno successivo, contro il Dnipro, ci negarono la finale di Europa League con un arbitraggio scandaloso.

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