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Kimmich: “È cambiato tutto, c’è meno emozione. Senza pubblico, è un altro calcio”

Il calciatore del Bayern racconta la nuova Bundesliga. “Ci sono un sacco di cose che dobbiamo fare affinché sia possibile giocare a calcio”

Kimmich: “È cambiato tutto, c’è meno emozione. Senza pubblico, è un altro calcio”

Su The Indipendent una bella intervista a Joshua Kimmich, calciatore del Bayern Monaco. Racconta cosa si aspetta dal ritorno al calcio post-pandemia. Una prospettiva completamente diversa da prima.

La cosa che lo ha più colpito, durante la partita contro il Borussia Dortmun, è stata la strana calma che ha sentito attorno a sé.

“Normalmente hai più adrenalina e più tensione nel tuo corpo quando entri in campo e vedi 80.000 tifosi che urlano. Ora devi spingere te stesso e i tuoi compagni di squadra. Devi essere più concentrato perché non ci sono tifosi“.

Il centrocampista racconta:

Quasi tutto è cambiato. Siamo in hotel con le mascherine sul viso, anche sul bus quando andiamo a fare la partita. Quando ci sediamo insieme in hotel e ristorante, siamo a due metri di distanza. E’ davvero diverso per noi. Ci sono un sacco di cose che dobbiamo fare affinché sia possibile giocare a calcio“.

A partire dal distanziamento sociale e dall’indossare mascherine. Perché, dice,

“come club sappiamo che siamo tutti responsabili l’uno dell’altro”.

Il protocollo è buono, con i test ogni tre giorni e il giorno prima delle partite. E’ importante che tutti siano sicuri di essere negativi. Una certezza, dice, che in Germania esiste. Ma quando si va a giocare, ci si accorge della differenza.

“Arrivi in campo ed è come negli Under 17 quando eri giovane. Sei solo in campo e inizi a giocare. Normalmente mi piace quando scendi in campo e senti l’atmosfera, i fan, guardi lo stadio pieno. Lo stadio è sempre pieno al Bayern ed è davvero incredibile. Questo è forse quello che mi manca di più. C’è meno emozione, meno atmosfera. Specialmente contro il Dortmund”.

Kimmich dice di non sapere esattamente se il gioco è diverso.

“Se corriamo di più o di meno, o se è più intenso o meno, ma finora ci sentiamo bene e non abbiamo avuto infortuni muscolari. Siamo in buona forma. Potrebbe essere un problema in futuro, quando inizierà la nuova stagione, perché non avremo una vacanza”.

Se da un lato non c’è l’atmosfera di prima, con lo stadio vuoto, l’aspetto positivo è che in campo ci si sente meglio tra compagni.

“Puoi comunicare tra loro. Puoi sentire cosa sta urlando l’allenatore a bordocampo”.

L’attenzione è più puntata al gioco, dice. E anche più tranquillità nel parlare con l’arbitro.

Sono meno emotivo quando parlo con l’arbitro. Forse è solo che non sono incitato dai tifosi. Quando rumoreggiano e urlano forse ti spingono a parlare con l’arbitro in un altro modo. Ora puoi essere più tranquillo e calmo e parlare in modo normale. Non devi gridare contro di lui, e lui non deve gridarti dietro”.

 

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