Scrive su Repubblica che la formazione di Gattuso ha cominciato la gara in salita subendo all’inizio la squadra di Conte
Un Napoli dalle due facce, quello che ha giocato ieri sera al San Paolo secondo Antonio Corbo. Una formazione che ha sofferto, ma che ha saputo soffrire ed essere allo stesso tempo ottimista.
Gattuso li ha affrontati con una formazione ottimista. Più leggera, si sapeva anche questo. Ma slegata a centrocampo. Contro la superiore fisicità dell’Inter era ed è stato un azzardo.
Ma ci vuole un po’ affinché il Napoli si ritrovi dopo il gol di Eriksen. Sembra essere ancora perso nei meandri degli allenamenti individuali: “passa molto tempo prima che il Napoli si dia equilibrio”.
Anche per Dries Mertens, cambiano le richieste di Gennaro Gattuso rispetto al match d’andata:
Ora Gattuso vuole che il suo attaccante centrale pensi a solo a segnare, e la sua non è una utopia. Il gol n. 122 che porta Mertens davanti a Hamsik tra i cannonieri azzurri di tutti i tempi è il prezzo che paga Conte, spinge troppo il pressing, tollerando uno squilibrio fatale. Proprio Ospina che aveva teso più di una mano al Napoli avvia il contropiede del pareggio. Insigne batte in forza e velocità il pur roccioso Eriksen, si fa accompagnare dall’innocuo trequartista danese per una quarantina di metri, poi offre a Mertens il gol che arriva puntuale per la palla dell’1-1″.
È ben diversa la ripresa. La chiave tattica cambia. Il pressing dell’Inter è depotenziato ma è finalmente determinato, poderoso, compatto il Napoli. Ed è qui che Gattuso sistema meglio la squadra.