È giusto preoccuparsi per un eventuale contagio (è intervenuta persino l’Oms) ma quanta attenzione per la prevedibile gioia dei tifosi del Napoli
Caro Max, come non pochi ricorderanno, per lo meno per averne sentito parlare, quando ci fu l’attentato a Togliatti una più o meno contemporanea vittoria di Bartali al Tour de France distrasse l’attenzione da quell’attentato che poteva essere causa di gravi disordini e ancor più gravi conseguenze.
Capita lo stesso con la gioia per la coppa al Napoli con conseguente sconfitta della Juventus. È un grave evento e per distrarre l’attenzione dagli scombini calcistici di Sarri, dei giocatori, dei dirigenti l’attenzione viene rivolta in modo speciale ai festosi assembramenti di migliaia di tifosi del Napoli che, senza mascherine, si abbracciano ed esultano. Perfino l’Oms è intervenuta.
Chi si preoccupa della possibile diffusione di un contagio ha certamente ragione. Ma chi ha organizzato in questo modo la ripresa del calcio giocato per soddisfare evidenti interessi anche extracalcistici che cosa immaginava?
Che un eventuale contagio riguardasse solo una quarantina, (diciamo una cinquantina per non confondere con quarantena) fra giocatori arbitri e dirigenti? E i tifosi? Quelli che gioiranno delle vittorie della propria squadra se ne staranno a casa a giocare a carte? Qualcuno è deputato a fermarli se scendo in piazza a manifestare? Spero con tutto il cuore che non succeda niente. Così ci togliamo anche un altro sfizio