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Biasin: le retrocessioni bloccate sono l’ultima mancanza di rispetto e sensibilità della Serie A

Su Libero. Finora pochi presidenti hanno chiesto la sospensione del campionato mettendo davanti la salute ma era solo una scusa per badare ai propri porci comodi. Oggi si preannuncia l’ennesimo scazzo atomico

Su Libero, Fabrizio Biasin scrive dell’assemblea federale di oggi,

“più o meno la miliardesima da tre mesi a questa parte insieme a quelle delle varie Leghe e pure a quelle di condominio”.

All’ordine del giorno c’è la questione della quarantena di gruppo in caso di nuova positività.

Si prevede un livello di scazzo atomico per il tentativo di alcuni di arrivare al blocco delle retrocessioni, a meno che non siano matematiche (francamente ridicolo, diciamolo)”.

La Lega “difficilmente troverà 8 adesioni per attuare il suo diabolico piano”, che l’assemblea ha approvato venerdì con 16 voti favorevoli su 20.

Un altro tema che sarà discusso sarà quello delle punizioni da infliggere a chi non rispetterà il protocollo
medico, ad esempio non effettuando i tamponi ai calciatori.

Biasin è sicuro. Anche oggi “riusciremo a farci riconoscere”. E scrive:

Questa storia delle retrocessioni bloccate suona francamente come una devastante mancanza di rispetto e sensibilità rispetto a tutto quello che è successo. Spieghiamo. Nel corso degli ultimi mesi pochi presidenti si sono esposti ufficialmente per la sospensione del campionato. Chi lo ha fatto ha messo davanti le ragioni della salute: «Non dobbiamo giocare, la situazione non ce lo consente». Ci abbiamo creduto o, quantomeno, ci avremmo voluto credere. Il tentativo di arrivare al congelamento delle
classifiche in caso di stop ci costringe a un passo indietro: il virus e le rogne collegate erano e sono una scusa per badare ai propri porci comodi. Oh, non è stata la prima volta e non sarà l’ultima, ma questa totale mancanza di sensibilità, sommata alla totale incapacità di pervenire a soluzioni comuni che non prevedano l’incazzatura di questo e quello, ci porta a dover dire che sì, il pallone tornerà a rotolare ma noi continueremo ad essere quello che siamo: un branco di lupi, neanche troppo belli”.

 

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