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Barcellona non è Napoli, il risultatismo resta un’offesa. Setién è considerato un incompetente

I catalani si sono convertiti al pragmatismo, come gli azzurri. Qui Gattuso è un eroe, lì l’allenatore è ferocemente contestato anche se vince. “Il Barça non è più il Barça”

Barcellona non è Napoli, il risultatismo resta un’offesa. Setién è considerato un incompetente

Il Napoli ha vinto. E anche il Barcellona ha vinto. Il Napoli è alla quarta vittoria consecutiva in campionato. Il Barcellona è primo in classifica aspettando il Real. Lo spettacolo, per entrambe, è diventato il risultato. Ma le definizioni in Italia e in Spagna non collimano, questione di aspettative e di contesto: il Barcellona di Setién è diventato pragmatico come il Napoli di Gattuso. Ma Gattuso, a Napoli e in Italia, è un eroe; Setién a Barcellona è quasi un incompetente.

El Pais oggi pubblica una pagina da titolo “Il Barca non è il il Barca”. I blaugrana hanno battuto l’Athletic 1-0, con un gol di Rakitic. Ma l’attacco del pezzo è:

Il Barça è scomparso. Ci sono undici calciatori che indossano la divisa del Barça, giocano al Camp Nou e il loro capitano si chiama Messi. Agiscono per conto del Barça. Non è, tuttavia, la squadra che ha affascinato il mondo, né quella che aveva l’abitudine di vincere la Liga. E non assomiglia a quella che è sopravvissuta in Coppa. Non ha nemmeno nulla a che fare con quella che ha punito la Roma e il Liverpool. Alcune persone pensano ancora che sia un Barcellona virtuale, che gioca per obbligo a porte chiuse al Camp Nou. E, sebbene sembri incredibile, il Barça che non è il Barça non rinuncia a competere per il titolo, un segno della grandezza che aveva e delle risorse che ha“.

In Spagna il Clasico per il titolo si sta giocando a vari livelli, anche sulla stampa: le polemiche sugli arbitri, poi quelle sugli orari e il riposo tra una partita e l’altra. Per cui il giorno dopo una vittoria i giornali di Barcellona non eccedono in critiche. Ma le cronache tradiscono il malcontento, e una certa propensione alla metafora infelice. Se As racconta “l’eclissi di Griezmann”, e per il Mundo Deportivo “Il Barcellona respira soffrendo”, la Vanguardia scrive:

“Con il ventilatore assistito, con l’ossigeno di Riqui Puig, che ha cambiato il panorama, e con un gol di Rakitic. È così che il Barcellona è riuscito a portare a casa una partita gioco morente nel mezzo di una prestazione deprimente. Perché c’è qualcosa di ancora più triste di un Camp Nou senza tifosi. Ecco come gioca questo Barça: fuso con il paesaggio. Desolante“.

E se a Napoli il progetto di Gattuso ha ormai preso tutto il senso che voleva (il contropiede ben organizzato, la falange armata davanti a Ospina-Meret, l’organizzazione), “il calcio del Barca è prevedibile e frettoloso, senza alcuna continuità, così insipido da addormentare gli avversari”, come scrive El Pais.

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