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YesterPay il video di protesta contro il mancato rimborso dei biglietti per il concerto di Paul McCartney

Annullato a Napoli e a Lucca. Gli organizzatori daranno un voucher: «È la legge», dicono. Adesso la battaglia diventerà legale

YesterPay il video di protesta contro il mancato rimborso dei biglietti per il concerto di Paul McCartney

Paghi per vedere e ascoltare Paul McCartney. Poi arriva la pandemia e invece del rimborso ti ritrovi un voucher con cui puoi scegliere concerti di cantanti che mai hai sentito nella tua vita. E devi farlo entro i prossimi 18 mesi altrimenti perdi i soldi. Soldi che peraltro hai già perso. Perché il concerto – a Napoli come a Lucca – è stato annullato. E perché, sostengono gli organizzatori, lo stabilisce la legge. A Napoli per la serata del 10 giugno erano stati venduti 17mila biglietti.

«Non siamo noi ad aver voluto tutto questo: il legislatore ha fatto la regola. Chi ama la musica dovrebbe accettare il voucher della durata di 18 mesi e sostenere il nostro settore, la cui filiera è costituita da 410.000 persone “invisibili”». Parole e musica di Mimmo D’Alessandro, che – scrive il Corriere del Mezzogiorno – con Adolfo Galli è dal 1989 il promoter italiano di Paul McCartney (e di tante altre star), e ha risposto l’altra mattina alle domande di Radio 24.

Se ami la musica, ti tieni il pacco e sei pure contento. Questo il succo.

Oggi ne scrive anche Libero. Che riferisce di una petizione su change.org (sia chiaro, di quelle che non servono praticamente a niente ma in un modo i consumatori devono anche sfogarsi). L’iniziativa è di Giulia Crescente:

«Lancio questa petizione per tutti coloro che hanno speso molti soldi per vedere esclusivamente il concerto insostituibile di Paul McCartney.  Va inoltre ricordato che la cancellazione del concerto è partita da Paul stesso e qualsiasi cancellazione di un evento da parte dell’artista va rimborsata. Negli altri Paesi europei – assicura – hanno già rimborsato in denaro. «Ritengo che questa, oltre essere una truffa, sia anche un modo per violare le nostre libertà personali: non vogliamo vedere un altro artista!!! Rivogliamo i nostri soldi o il rinvio del concerto di Paul!!»

Libero scrive della creazione di una divertente modalità. I consumatori hanno creato una forma leggera di protesta: il video YesterPay indirizzato a sir Paul che il 18 giugno compirà 78 anni.

Anche Libero scrive che

i promoter italiani di Mc-Cartney D’Alessandro&Galli, si arrampicano sugli specchi: «Il voucher è di fatto un rimborso. È lo strumento introdotto dal governo con appositi provvedimenti normativi per dare concreto supporto alle imprese del settore martoriate dalla sospensione dell’attività».

Ovviamente è intervenuto il Codacons e anche questa non ci sembra una buona notizia per i consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha annunciato la possibilità di un’azione collettiva dinanzi alla Commissione Europea «contro gli organizzatori degli eventi annullati che non riconoscono, a chi non vuole o non può utilizzare il voucher, il rimborso in denaro».

«La D’Alessandro & Galli si nasconde dietro al Decreto Rilancio Italia – è il commento al Corrmezz del musicista Brunello Canessa, veterano della scena-live campana con quasi 200 concerti all’anno, di colpo spazzati via dal Covid-19 – e c’è una differenza enorme fra concerti rinviati e concerti cancellati. Io faccio parte della filiera musicale e sono a casa senza lavoro. Vergognoso».

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