Tommasi: “I club potranno non pagare i calciatori per il lavoro fatto nel lockdown”

Il presidente dell'Assocalciatori ha gridato allo scandalo per alcune decisioni prese oggi nel Consiglio federale della Figc

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Le decisioni prese oggi dal Consiglio federale della Figc circa la durata e la modalità di svolgimento dei campionati di Serie A, B e C, non ha accolto il favore dei calciatori. Lo ha espresso il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, come riporta la Gazzetta dello Sport, che ha gridato allo scandalo

“Sapete che cosa significa? Che siamo stati in campo fino al 15 marzo, che i calciatori hanno lavorato con il preparatore atletico per tutto il lockdown e ora tu puoi pure non retribuirli. E se fanno causa danno pure la possibilità al club di non pagarli fino ad agosto! Sono deluso e preoccupato. Si prendono delle decisioni con mascherine e call conference, e poi si mandano in campo gli altri. Cioè i calciatori. Ed ecco come sono ripagati. Gli imprenditori del calcio chiedono i soldi a tutti – Uefa, Fifa, governo – per non pagare i calciatori…E noi dovremmo essere contenti? Domani ci vedremo, analizzeremo la situazione. Sono veramente deluso e preoccupato per come vanno le cose in questa Federazione e in questo calcio”.

I calciatori infatti non avrebbero votato la parte della norma relativa agli stipendi

“Tra le modifiche, ai fini ammissivi le Società dovranno assolvere al pagamento degli emolumenti e degli altri compensi scaduti il 31 maggio 2020, intendendosi come tali quelli che, anche sulla scorta dei vari accordi modificativi e novativi eventualmente ratificati dalla Lega, sono effettivamente scaduti a detta data. Si terrà conto in ogni caso degli eventuali contenziosi che dovessero insorgere per il periodo di sospensione delle attività (marzo/aprile). Il termine perentorio per le iscrizioni verrà fissato nella seconda metà di agosto e comunque dopo la fine dei campionati”.

 

 

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