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Repubblica: presentati due esposti alle Procure di Milano e Roma sull’arbitraggio di Inter-Juve 

I legali che li hanno depositati chiedono un’indagine più accurata finalizzata a verificare il corretto svolgimento del match e l’assunzione delle testimonianze dell’intera task force presente a San Siro  

Repubblica: presentati due esposti alle Procure di Milano e Roma sull’arbitraggio di Inter-Juve 
L'espulsione di Pjanic

Ieri sono stati depositati due esposti sulla partita tra Inter e Juventus del 28 aprile 2019. Uno alla Procura penale di Milano e uno a quello di Roma. Fanno seguito alle parole dell’ex procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro che in un intervista al Mattino, nei giorni scorsi, ha denunciato l’assenza, nel fascicolo relativo al match, dell’audio sul fatto di Pjanic. Lo scrive Repubblica Napoli.

La richiesta dei due avvocati che li hanno presentati, di cui il quotidiano non riporta il nome, è di

«espletare una più approfondita attività preliminare di indagine, finalizzata a verificare il corretto e leale svolgimento della partita».

Quell’audio, come spiegato dal capo degli arbitri Nicola Rizzoli, quell’audio non esiste perché l’episodio non rientrava nella competenza del Var. Ma i due avvocati, scrive il quotidiano,

““suggeriscono” di fatto altre strade alla magistratura per verificare comunque l’esistenza di eventuali dialoghi utili — a loro giudizio — a una indagine. In particolare «l’acquisizione presso la sede dell’Aia o della Figc degli audio-video aventi a oggetto le “conversazioni” intercorse tra Orsato e i suoi collaboratori Paolo Valeri e Alessandro Giallattini, al fine di verificarne, attraverso un’analisi tecnico-informatica, la “genuinità” e “completezza”, o meglio, l’assenza di “alterazioni” e o “manipolazioni””.

Nell’esposto si chiede anche alle Procure

“di “assumere informazioni testimoniali pure dal capo degli arbitri Marcello Nicchi, dal quarto uomo Paolo Tagliavento, dagli assistenti Riccardo Di Fiore e Lorenzo Manganelli, nonché dall’organo tecnico Gabriele Gava — dotato di “auricolare” per l’ascolto delle comunicazioni — e dell’osservatore arbitrale Romano Andrea Carlucci e del responsabile tecnico della “Hawk Eye”, la società fornitrice della strumentazione informatica per la control room arbitrale””.

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