In collaborazione con Ciro Oliva donerà seimila pizze alla città. Il Mattino lo intervista: «Perché conosco questa città e so che pizza vuol dire festa, gioia, sorrisi»
Sul Mattino un’intervista a Lapo Elkann. Con la sua fondazione, “Laps”, distribuisce mascherine e pasti caldi in tutto il Paese. Ai napoletani ha donato 6mila pizze. Spiega l’iniziativa e perché ha scelto Napoli.
«È una città che amo, alla quale sono legato anche da vincoli di sangue: mia nonna Marella era una Caracciolo, aveva origini napoletane. E comunque i progetti della mia fondazione non sono concentrati solo a Napoli, ce ne sono tanti diffusi ovunque in Italia».
Lapo spiega anche perché ha deciso di donare proprio la pizza.
«Perché io conosco questa città e ho imparato che prendere la pizza non significa semplicemente sfamarsi, mangiare qualcosa. Qui a Napoli, in particolare, pizza vuol dire festa, gioia, sorrisi: e questo è l’obiettivo che vorremmo centrare, regalare sorrisi ai napoletani, soprattutto ai bambini, ecco perché saranno privilegiate, nella distribuzione, le famiglie con i bimbi più piccini».
Le pizze saranno realizzate da Ciro Oliva, di Concettina ai Tre Santi. La distribuzione durerà un mese, 500 pizze ogni tre giorni.
«Sarà lui stesso a provvedere alla distribuzione seguendo i suggerimenti di parrocchie e associazioni del territorio. Chiunque è in difficoltà riceverà una pizza».
Per il momento Lapo non potrà essere presente, perché non si può viaggiare liberamente. Ma lui lancia n messaggio ai napoletani:
«Sappiate, amici napoletani, che assieme a quel ragazzo che arriverà in motorino sotto casa vostra a portare la pizza, c’è anche il vostro amico Lapo Elkann».
Racconta di amare molto la nostra città.
«Amo i colori di Napoli, l’azzurro del cielo di questa città è unico, non ce n’è uno identico al mondo. Anzi, desidero ricordare che nella mia casa di Milano, la parete dietro al letto è completamente riempita da un dipinto che raffigura il Golfo di Napoli e il Vesuvio».
E ama anche il Napoli.
«Questo lo sanno tutti. Dopo la Juventus il Napoli è la mia seconda squadra del cuore, non ne ho mai fatto mistero».
Le prime immagini che gli vengono in mente, pensando alla città, sono due.
«Il museo di Capodimonte dove perdersi per ore davanti a meraviglie incomparabili. O forse l’arrivo dal mare: ti avvicini a Napoli e ti sembra di entrare in un dipinto rinascimentale. Bella, affascinante, unica».