La grande scommessa della Bundesliga: “Se finisce male enormi conseguenze politiche”
La Germania sarà per un mese il centro del mondo calciofilo. Rummenigge: "Ci guarderanno miliardi di persone". Ma Schulz avverte: "Tutto potrebbe andare terribilmente storto"

“Può andare tutto terribilmente storto”, ma intanto sabato la Bundesliga “la guarderanno miliardi di persone”. In queste due affermazioni è riassunta la grande scommessa tedesca sul calcio: la Germania si gioca la faccia, anche politicamente, rincorrendo il primo pallone post-Covid. Se dovesse filare tutto liscio, tra contagio e campionato riavviato, sarebbe la vittoria del “made in Germany”, ma se – come dice l’ex presidente SPD Martin Schulz – dovesse finire male, “ci sarebbero enormi ripercussioni politiche”.
Ormai il pallone rotola, e non si ferma più. Davanti alla quarantena di una squadra intera, la Dynamo Dresda, Christian Seifert, l’amministratore delegato della Bundesliga, ha detto: “Non possiamo fermare un intero campionato per una squadra ferma due settimane”. E anche se il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer ha detto oggi che “i giocatori devono seguire le stesse regole del resto della popolazione se ci sono infezioni”, ormai il cortocircuito è innescato.
Perché il primato, per la Germania, vale il rischio. “Ci guarderanno miliardi di persone – dice alla Bild Karl-Heinz Rummenigge, amministratore delegato del Bayern Monaco – Non sarà solo una pubblicità per il nostro calcio, per la Bundesliga, ma per l’intero Paese e soprattutto per la politica tedesca che ha reso possibile tutto ciò con il suo approccio positivo. Quando ero un ragazzo, ‘made in Germany’ era un marchio e questo si è un pò perso negli ultimi anni”
La Bundesliga è in pratica l’unica competizione di grande calcio aperta sul pianeta: per almeno un mese ancora sarà il centro del mondo calciofilo. Schulz, in un’intervista al “Kölner Stadt-Anzeiger”, però avverte: “Devo anche considerare i vari rischi. E ce ne sono sicuramente tanti. Per molte persone la Bundesliga passerà per privilegiata, mentre la stragrande maggioranza della società attualmente è in affanno. Se le cose fossero andate male vorrebbe dire che una delle associazioni sportive più grandi ed economicamente più forti del mondo avrebbe fallito approccio. E ciò avrebbe anche importanti effetti politici”.