ilNapolista

Il pagellone del Fatto: ha vinto Gravina supereroe (dei suoi grandi elettori)

Ha perso Malagò, si è corretto in tempo Spadafora. I calciatori hanno rimediato la loro solita figura con il loro sindacato per modo di dire

Il pagellone del Fatto: ha vinto Gravina supereroe (dei suoi grandi elettori)

Il Fatto quotidiano sintetizza i due mesi di battaglia nel mondo del calcio. Una sorta di pagellone delle lobby a cura di Carlo Tecce e Lorenzo Vendemiale

Lotito, Preziosi, De Laurentiis: hanno giocato, ricorrendo spesso a falli di confusione, a interventi degli arbitri politici, soprattutto dem e renziani, per non perdere i milioni di euro che le televisioni devono pagare per i diritti tv.

Cairo, Pozzo, Ferrero: hanno giocato per non perdere posizioni già acquisite o vantaggi per domani.

Le tv: capeggiate dal gruppo Sky con la sorellina Dazn, hanno giocato per non perdere i 212 milioni – ultima rata per la stagione.

Il sindacato, per modo di dire, dei calciatori (Aic): affidato all’ex centrocampista riflessivo Damiano Tommasi, ha tuonato contro i ritorni affrettati in campo, le gare previste sotto la calura di luglio, la fragilità muscolare dei giocatori, ma mica s’è fatto mai latore di un messaggio, per quanto simbolico, di disponibilità: pronti a ridurci gli ingaggi, spesso milionari in Serie A.

Il presidente del Coni Malagò: desiderava imporre la primazia del Coni sulla Figc e, in estrema istanza, sulla Lega.

Gravina: con spirito politico e ambizioni personali, si è spogliato degli abiti di presidente della Figc per salvare il calcio. Questo calcio. Quello dei diritti tv. Ha lavorato per la Serie A e i suoi grandi elettori in Federcalcio – tipo Lotito e Preziosi – e ha impedito a B e C di chiudere per non scontrarsi in tribunale con De Laurentiis. S’intende De Laurentiis versione proprietario del Bari in C e non del Napoli.

Spadafora: il ministro dello Sport ha agito con prudenza finché non si è scoperto circondato dalla Lega. Dal Pino ha cercato invano di scavalcarlo per aprire un canale diretto con Giuseppe Conte, addirittura con una lettera firmata e poi cestinata e già in marzo con un parere legale sul contenzioso per i diritti tv dell’avvocato Guido Alpa, mentore del premier.

 

ilnapolista © riproduzione riservata