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Donadoni: «La priorità dev’essere la salute. Ma non parliamo di stress per i calciatori»

A Repubblica: «Giocare a calcio è un piacere. In Cina, a parte misurazione della temperatura, mascherine e tamponi, tutto sta tornando normale»

Donadoni: «La priorità dev’essere la salute. Ma non parliamo di stress per i calciatori»

Su Repubblica un’intervista a Roberto Donadoni. La squadra che allena, lo Shenzhen, ha pareggiato sabato contro il Guangzhou di Fabio Cannavaro. Un’amichevole in vista della riapertura del campionato.

«Non sappiamo ancora la data esatta in cui ripartirà la Super League, speriamo a giugno. Ma ormai ci alleniamo con continuità da un mese e mezzo. E certamente quest’amichevole è stata la più importante. La settimana prossima l’Evergrande ci restituirà la visita: tra Guangzhou e Shenzhen c’è un’ora e quaranta di auto».

I calciatori sono pronti, ma l’aspetto mentale non è da sottovalutare: «un’amichevole non è campionato». Occorre evitare di mettere troppa pressione ai giocatori.

«Bisogna fare in modo che non si accumuli troppa pressione sui giocatori. Ce n’è già abbastanza».

E aggiunge:

«Tutto dipende dalla maturità di ciascuno. C’è differenza tra individuo e individuo. Bisogna essere coscienti del fatto che ci si sta comunque preparando per ritornare alla propria passione. Giocare a calcio è innanzitutto un piacere. Non enfatizzerei troppo il tema stress: con quello che sta succedendo nel mondo, mi sembra un fattore marginale».

A Shenzhen tutto sta tornando normale, dice.

«A Shenzhen, a parte misurazione della temperatura, mascherine e tamponi, tutto sta tornando normale. La Cina ha dovuto affrontare per prima la pandemia ed è riuscita a venirne fuori: inevitabile che se ne tragga insegnamento».

Sulla ripartenza del calcio e dello sport.

«La priorità deve essere la salute, devono esserci tutte le condizioni. Se però ci saranno, sarà un segnale importante per tutti. Lo sport è praticato da tantissimi giovani, è parte essenziale della vita di ognuno di noi. La parola normalità, oggi, va messa tra virgolette. Ma il ritorno allo sport sarebbe un messaggio fondamentale».

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