Il governatore: “Abbiamo difeso l’unità dello Stato italiano contro 20 staterelli. Ma è incredibile, hanno distorto la realtà”
“I titoli dei decreti in Italia ormai sono delle poesie. Hanno approvato il decreto poetico per il rilancio”.
Vincenzo De Luca fa il punto settimanale sull’emergenza coronavirus in Campania su Facebook e parla dei problemi tra Regione e Stato:
“Le polemiche tra la Campania e lo stato? È doveroso da parte mia chiarire un elemento di confusione: non c’era niente da firmare nell’accordo col governo per la Fase 2 del 3 giugno. Incredibilmente nella comunicazione è stata capovolta la realtà. Abbiamo difeso l’unità dello Stato italiano contro 20 staterelli. Noi dovevamo decidere quale istituzione dovesse certificare lo stato dell’epidemia, se dovessero farla venti regioni o lo stato Italiano cioè il Ministero. La Campania ha sostenuto che dovesse farlo il ministero. Noi non possiamo certificare lo stato dell’epidemia su tutto il Paese. Dev’essere lo Stato centrale a farlo. Abbiamo difeso il ruolo dello Stato ma il governo ha delegato le Regioni. È incredibile”.
“I titoli dei decreti in Italia ormai sono delle poesie” #deluca pic.twitter.com/LATon1opWA
— TheFolloWerTv! ♎ (@TheFolloWerTv) May 22, 2020
De Luca poi tiene il punto sulle zone rosse e il ristoro economico:
“per le zone rosse non ci deve essere solo per città come Bergamo o Lodi, ma anche per le zone rosse in Campania come Ariano Irpino. Poi c’è un altro fatto importante: ci spettano 249 milioni di euro, che ci sono stati rapinati dal governo, sono soldi nostri e ci spettano da anni. E non è possibile che ogni cittadino campano possa avere 45 euro in meno all’anno rispetto alla sanità del Nord”.