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Damascelli: chi controllerà che non si faccia passare un positivo per infortunato?

Sul Giornale. Per evitare l’isolamento del gruppo i club più furbi potrebbero nascondersi. Questa storia del protocollo e della quarantena fiduciaria rischia di esplodere in faccia al popolo del calcio.

Damascelli: chi controllerà che non si faccia passare un positivo per infortunato?

“Se dovessimo dar retta a una frase di Giulio Andreotti ci ritroveremmo subito nei guai: «A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina». Voglio dire che questa storia del protocollo e della quarantena fiduciaria rischia di esplodere in faccia al popolo del calcio“.

Lo scrive Tony Damascelli su Il Giornale ponendo una domanda che, dice, nasce dal fatto che nel mondo del calcio esistono molti furbi

se un calciatore risultasse positivo che si fa? Si denuncia o si inventa l’infortunio per evitare il caos, cioè l’isolamento di tutto il gruppo squadre e anche degli avversari che sono entrati in contatto con l’infetto?”.

Sarebbe stato meglio mutuare il protocollo della Bundesliga che limita la quarantena al solo contagiato. Invece si è scelta una soluzione differente. Allora, continua, forse sarebbe meglio instaurare un

corpo vigilante, un controllore esterno, che non abbia alcun legame, passato, presente e futuro con lo stesso, magari un comitato straniero e non perché non abbia fiducia nelle nostre istituzioni ma un po’ meno in chi è chiamato a gestirle, visti precedenti illustri in materia“.

Può succedere di tutto, conclude.

“E’ meglio prevenire anche perché il gusto del potere spesso porta all’ubriachezza molesta. E come diceva sempre Giulio Andreotti di cui sopra: «Il potere logora chi non ce l’ha»”.

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