Anche i medici della Premier League hanno qualcosa da ridire sulla ripresa del calcio
Come in Italia, i medici sono tenuti un po' in disparte. Oltre ai protocolli per i giocatori, in ballo in Inghilterra c'è anche la responsabilità dei 20 staff medici e le coperture assicurative

Come in Italia, dove i medici del calcio denunciano di non essere stati invitati al tavolo della discussione sui protocolli per la ripresa della Serie A, così i colleghi della Premier League hanno qualcosa da ridire sulla eventuale ripartenza delle competizioni in Inghilterra. Proprio i medici, insomma, pare che vengano tenuti un po’ in disparte su un problema che ha preso una piega molto politica e relativamente sanitaria.
Una delle questioni in ballo, in Inghilterra, è la responsabilità dei 20 staff medici e le coperture assicurative. Secondo la BBC, la lega è in trattativa con le compagnie assicurative sulle responsabilità di club e dottori e che questa settimana sarebbe stata sollevata dai rappresentanti del governo.
In settimana è previsto un secondo incontro del gruppo di lavoro composto da esperti medici e funzionari della sanità pubblica. Il panel sta elaborando le misure sanitarie e igieniche che i giocatori, i dirigenti e gli staff dei club dovranno seguire prima che si torni agli allenamenti e poi in campo.
Sempre che il governo dia il via libera, alla fine di questa settimana. La Premier League voterà il piano per la ripresa lunedì prossimo. Ma un certo numero di giocatori e medici dello sport hanno già espresso le loro preoccupazioni sul fatto che sia sicuro tornare in campo.
Eamonn Salmon, amministratore delegato della Football Medicine and Performance Association (FMPA), ha dichiarato alla BBC che l’opinione dei medici delle squadre di calcio inglesi in merito ai piani di ripresa non è univoca e riflette anche gli interessi dei club: “Ci sono quelli che pensano che si possa fare, ci sono quelli che sono dubbiosi e ci sono quelli che probabilmente suggeriscono che sia impossibile. Dobbiamo aspettare, questo è un gioco di attesa. E siamo solo agli inizi”.